Accadde oggi!
“Hello Big John, Here’s my latest!
It’s got a lot of country & folk influences and I thought you might get a kick out of it.
All my Best, Always Bruce Spingsteen.”
Il foglio, dall’archivio di famiglia Cash, non è datato, e si presume sia la lettera che accompagnava il regalo a Johnny Cash di una copia di “Nebraska”, appena uscito.
Aveva 71 anni, da tempo soffriva di gravi problemi di diabete
Il suo ultimo successo agli Mtv Music Video Award
LOS ANGELES – Johnny Cash, icona della country music, è morto a Nashville. Aveva 71 anni. Il decesso è avvenuto a causa di complicazioni dal diabete che hanno provocato un arresto respiratorio. Cash era stato dimesso dal Baptist Hospital di Nashville martedì scorso dopo tre settimane di cure per una pancreatite.
Il suo manager, Lou Robin, ha dichiarato che Johnny Cash stava ultimando un nuovo album di canzoni scritte dalla moglie June, anche lei cantante country, morta nel maggio scorso all’età di 73 anni.
Cash era una figura fondamentale per la musica country, il più noto nel genere, dagli anni Cinquanta con brani come I walk the line, Folsom prison blues e Ring of fire. La notizia della sua morte non ha colto di sorpresa i fan: da qualche anno le condizioni del musicista erano precarie.
La sua ultima sfida musicale Cash l’ha vinta la notte degli Mtv Video Music Awards, dieci giorni fa a New York, dove ha sbaragliato i giovani talenti funky e hip hop con il suo ultimo video, Hurt, in cui appariva anche la moglie June.
La malattia lo aveva già costretto in ospedale, impedendogli di partecipare alla serata al Radio City Hall, ma la sua assenza ha fatto sentire ancora più forte l’affetto tributato in suo onore dal popolo della folk-music americana.
Il video di Hurt versione riveduta e corretta della canzone dei Nine Inch Nails, aveva ottenuto ben sei nomination, tra cui quella di miglior video dell’anno, e ha vinto per la miglior realizzazione cinematografica. E proprio questa settimana, dopo il premio, Cash era rientrato nella Top 100 americana con il suo ultimo album, American IV: the man comes around.
Poi nel 1993 il nuovo contratto con la American Records di Rick Rubin: il primo disco American recordings viene accolto trionfalmente come i seguenti, Unchained, American III: Solitary man e American IV: The man comes around, il suo ultimo cd che esce quasi in contemporanea con un album di tributo che gli dedicano colleghi di tutte le generazioni.Nel febbraio scorso è stato insignito del suo ultimo Grammy, l’oscar della musica. Anche in quell’occasione era in ospedale, e dal palco, gli giunsero gli auguri e le testimonianze d’affetto di numerosi colleghi.
(La Repubblica 12 settembre 2003)
RIP