Il 17 ottobre 1980 usciva The River, il quinto album di Bruce Springsteen: un album doppio, con ben 20 canzoni inedite, scritte come un fiume in piena che ha definitivamente rotto gli argini. Bruce già due anni prima, nonostante Darkness sul mercato e l’impegno di quel Tour, aveva cominciato a provare nelle pause tra uno show e un altro, alcuni dei pezzi che troveremo poi nell’album, come The Ties That Bind, Indipendence Day e Point Blank. Sebbene fosse già stato ampiamente consacrato dalla critica e dai fans, Bruce approccia questo nuovo album con quella rigorosità e professionalità che hanno sempre contraddistinto tutti i suoi lavori.Nei 23 mesi che separano queste prime prove dall’uscita dell’album, Springsteen alternerà lunghi periodi di registrazione in studio a momenti di concentrazione e solitudine finalizzati alla composizione degli altri brani da proporre alla band, producendo un patrimonio incalcolabile di nastri e prove acustiche dalle quali poter estrarre le tracce definitive. Interessanti sono a tal proposito le note ai molti pezzi inediti risalenti a quel periodo che verranno poi pubblicate nel 1998 in Tracks. Le registrazioni ebbero due fasi distinte: la prima durò tutto il 1979, al termine della quale tutti i brani sembravano destinati a un unico album che avrebbe dovuto intitolarsi The Ties That Bind; la secondavide Springsteen inoltrarsi per tutto il 1980 con nuove prove acustiche e sperimentazioni elettriche che lo portò a prendere in considerazione l’ipotesi di un album doppio. “The River”, dirà Bruce “sarebbe diventato una sorta raccoglitore di molti miei scritti futuri. L’abbiamo registrato dopo Darkness on The Edge Of Town, durante un periodo di recessione, tempi difficili in America. La canzone che dà il titolo all’album l’ho scritta per mio cognato e mia sorella. Lui era nel settore edile e perse il lavoro e hanno dovuto lottare moltissimo nei tardi anni ‘ 70 come così tante persone stanno facendo oggi.” Cominciai a parlare degli uomini e delle donne, delle famiglie e dell’amore. Scrissi alcune canzoni su questi temi che portai alla definitiva registrazione successivamente. The River mi ha portato a scrivere Nebraska, così come Stolen Car ha generato Tunnel Of Love. […] Ho voluto riprendere quei temi di cui avevo cominciato a parlare con Darkness, tenendo quei personaggi con me, ma aggiungendo allo stesso tempo quella musica che rendeva i nostri spettacoli anche molto divertenti ed intensi per il nostro pubblico.”
The River nel complesso ha i toni di una lunga narrazione, in cui la musica accompagna con tonalità ora più elettriche, ora più acustiche, ora più cadenzate, ora più libere, i temi a lui cari, trattati stavolta in modo più maturo, o più cinico, più agile ma anche più consapevole del senso della vita e dei limiti di quelle fughe e di quei sogni cantati.