da “Il Corriere della Sera (21 aprile 1999)”
FORUM DI ASSAGO ESAURITO PER IL SECONDO CONCERTO DI BRUCE SPRINGSTEEN.
“Ciao Milano”, e il Boss saluta i fans in delirio
Il Boss pizzica una corda a caso, saluta con un “Ciao Milano” e un boato copre il suono della sua chitarra: e’ Bruce Springsteen, the Boss, che e’ travolgente fin dal primo istante. Ancora prima che canti. Ieri sera – secondo e ultimo appuntamento milanese dell’ operaio del rock – e’ stato di nuovo un tripudio di cori, di applausi e di balli. Dodicimila fans scatenati hanno affollato il Filaforum di Assago gia’ un paio d’ore prima che il concerto cominciasse.
E, com’era avvenuto lunedi’, anche stavolta i bagarini hanno fatto affari d’oro. La seconda serata e’ andata decisamente meglio per la raccolta dei fondi della Missione Arcobaleno. Lunedi’ gli organizzatori dei banchetti erano arrivati in ritardo e in pochi. Cosi’ le donazioni, che lo stesso Springsteen aveva incoraggiato dal palco, erano arrivate si’ e no a un milione. Ieri, invece, la cifra raccolta e’ stata piu’ consistente perche’ i volontari, dietro i quattro banchetti piazzati nel palazzetto, hanno cominciato a lavorare alle 5.30 del pomeriggio, cioe’ all’ apertura dei cancelli. Zucchero e’ arrivato pochi minuti prima che si spegnessero le luci. Una parola per Bruce? “Ce n’è una sola” giura lui: “Grande”.
Il pezzo preferito? “Born to run. E poi tanti altri, soprattutto quelli vecchi. Grande Bruce – ripete -. Mi piace perche’ e’ rough. Sai cosa vuol dire rough? Ruvido. Ecco, lui e’ un ruvido. Un vero. Mi piace”. Per Gabriele Salvatores l’ aggettivo giusto e’ “giovane”: “Si’ , giovane e’ la parola che ci vuole per lui” insiste il regista “perche’ sono sicuro che ha ancora spazio per crescere. Che dobbiamo ancora vedere il meglio”. Salvatores e’ un fan di vecchia data ma a differenza degli “springsteeniani” doc preferisce i dischi ultimi del Boss. Nella fila davanti a lui Giorgio Armani, abbronzatissimo, si dispone a un minimo di movimento a suon di rock: toglie la giacca perche’ 12 mila respiri messi assieme fanno un bel caldo anche stando fermi. Figuriamoci partecipando… Roberto Baggio arriva troppo tardi per lasciarsi andare a un commento: Bruce ha gia’ cominciato a cantare e lui si affretta a entrare, inseguito dai bagarini che gli chiedono un autografo. A lui il biglietto lo darebbero gratis, se solo si fermasse a chiacchierare un po’. Ma la musica non puo’ aspettare. (Il Corriere della Sera – 21 aprile 1999 – Giusi Fasano)
20 Aprile 1999 – Milano – Forum Assago
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