La canzone Born In The USA è apparsa in una moltitudine di versioni diverse che spaziano da raccolte bluegrass strumentali ad album di musica per bambini (cantati da bambini). Persino la London Symphony Orchestra ne ha eseguito una sua versione.
Nel 1985, Patti LaBelle ha proposto una cover della canzone nel suo album dal vivo. Il bassista jazz-funk Stanley Clarke ha registrato il brano per il suo album Find Out! del 1985, come una sorta di “parodia di un uomo di colore del rock da arena bianco, con il testo amaro di Springsteen macinato in stile rap da Clarke”. Eric Rigler ha registrato una versione strumentale con cornamusa della canzone che è apparsa in vari album tributo a Springsteen dal 2001. Il cantautore svedese-argentino José González ha eseguito una versione acustica da solista, omettendo il ritornello con il titolo della canzone. Il cantautore Richard Shindell ha eseguito una cover della canzone in numerosi concerti, esibendosi da solista e suonando il bouzouki, e poi l’ha registrata per il suo album South of Delia. Il presentatore di This Morning Matt Johnson ha eseguito la canzone come Bruce Springsteen nella sesta settimana dello show ITV ‘Your Face Sounds Familiar’. Alla cerimonia MusiCares Person of the Year del 2013, la canzone è stata egregiamente reinterpretata da Neil Young & Crazy Horse con l’aiuto di Nils Lofgren.
Ci sono anche diverse parodie di “Born in the U.S.A.” Ad esempio, quella comico-politica di “Born in East L.A.” di Cheech e Chong del 1985, e quella scritta da Frank Jacobs nel numero di “Mad” del luglio 1985, chiamata “Porn in the U.S.A.” Un gruppo di personaggi di Sesame Street (pubblicizzati come “Bruce Stringbean and the S. Street Band”) eseguì una versione chiamata “Barn in the U.S.A.” per l’album Born to Add. In un pezzo divertente di Canadian Bacon, un film di Michael Moore, un gruppo di americani viaggia attraverso il Canada ripetendo il solo ritornello perché non conosce il resto testo. Con il permesso di Springsteen, il gruppo rap 2 Live Crew ha pubblicato “Banned in the U.S.A.”, una parodia di “Born in the U.S.A.” pubblicata per attirare l’attenzione sui problemi del Primo Emendamento.
Di seguito proponiamo alcune versioni:
Versione demo (1982) pubblicata in Tracks nel 1998
Video ufficiale (1984)
Dal secondo 45, la versione di Patti LaBelle (1985)
Parodia “Born in East L.A.” di Cheech & Chong (1985) che portò alla realizzazione di un lungometraggio omonimo nel 1987
Versione rap nell’album Find Out! del bassista jazz-fusion Stanley Clarke (1985)
“Banned in the USA” del gruppo hip-hop 2 Live Crew (1990) pubblicata in seguito a battaglie legali per la presunta oscenità del loro album precedente, As Nasty As They Wanna Be
“Barn in the USA” nel programma Sesame Street (1991)
Versione di Springsteen con bottleneck (1998) registrata per il programma televisivo francese “Nulle Part Ailleurs”, il giorno prima della sua esibizione a Parigi per un evento di beneficenza della Fondazione Amnesty International
Versione di Richard Shindell (2007) nel suo album di covers South of Delia
Versione di John Mellencamp (2009) quando Springsteen ricevette il Kennedy Center Honors
Neil Young & Crazy Horse al 2013 MusiCares al Los Angeles Convention Center per il tributo a Springsteen
Jason Isbell e Amanda Shires (2014)
Jen Chapin e the Rosetta Trio (2015) nell’album Light of Mine
Joan Osborne supportato dalla band di San Francisco The Waybacks e da ospiti come Sam Bush, Jason Crosby e Jim Lauderdale, eseguì l’album Born in the USA nella sua interezza al festival Merlefest del 2015 a Wilkesboro, nella Carolina del Nord, e lo ha pubblicato in formato album nel 2016
Win Butler degli Arcade Fire e della Preservation Hall Jazz Band (2016) al concerto Jam the Vote al Capitol Theatre di Port Chester, New York
The Slants (2017)
La versione di Springsteen in “Springsteen on Broadway” (2018)