Accadde oggi!
Chiunque si sia dilettato in qualche modo nel songwriting potrà probabilmente confermare che l’ultima canzone ad essere stata scritta appare sempre come la più bella del proprio repertorio. Questo è un fastidioso difetto nell’oggettività di un artista ed è per questo che molti musicisti corrono immediatamente in studio ad immortalare la nuova creazione prima di scrivere di nuovo e prima che una nuova canzone, l’ultima arrivata, oscuri la bellezza della precedente e neutralizzi l’eccitazione e la freschezza che solo una melodia appena nata dalla propria chitarra può dare. A volte capita però che un brano sia così forte da resistere al tempo e sopravvivere anche per una decina d’anni senza bisogno di essere registrato per riapparire poi all’improvviso e con una certa prepotenza tra la nuova scaletta di un concerto o nella lista di canzoni di un nuovo disco. Con DEVILS & DUST Bruce Springsteen riporta a galla una decina di canzoni scritte sull’arco di un intero decennio e presenta un disco incredibilmente maturo e ragionato ma allo stesso tempo terribilmente schietto e viscerale. A pochi mesi dalle elezioni statunitensi ci si aspettava un disco scritto con il dente avvelenato dalla vittoria di George W Bush ed invece Bruce Springsteen ha preferito addentrarsi ancora una volta nel racconto di quelle storie, di quei drammi e di quelle gioie, che lo avvolgono silenziosamente nella vita di tutti i giorni. Storie e momenti che Bruce Springsteen riesce a raccontare con una dolcezza talmente toccante da riuscire a trasformare in poesia anche gli istanti che di poetico hanno poco o niente come l’incontro con una prostituta di Reno che chiede duecentocinquanta dollari per avere qualcosina in più di un semplice rapporto.DEVILS & DUST racchiude tutti gli elementi della tradizione folk e Bruce Springsteen, che ad inizio carriera era considerato l’erede naturale di Bob Dylan, dimostra ancora una volta (dopo Nebraska e The Ghost Of Tom Joad) di meritarsi per davvero l’onore di essere diventato uno dei grandi “portatori testamentari” della tradizione musicale statunitense ed uno dei grandi “maestri” del folk.DEVILS & DUST, abbandonata per un momento la E-Street Band, è certamente uno dei lavori più splendenti nell’intera produzione di Springsteen e fin dalla title song ci si renderà conto di essere pronti a passare un’ora musicale certamente emozionante. –“Avevo il dito sul grilletto” – inizia così Devils & Dust; una lettera da una guerra dove entrambe le parti uccidono in nome del Signore. C’è un soldato che ne ha appena ucciso un altro e deve sopportare il senso di colpa. –“Dio era dalla mia parte e sto soltanto tentando di salvarmi”-. Il brano migliore è probabilmente Long Time Comin’, dove l’intera band (oltre al produttore Steve Jordan alla batteria e alla moglie Patti Scialfa ci sono anche Brendan O’Brian, Marty Rifkin, Dan Federici ed il violinista Soozie Tyrell della E-Street Band) riesce ad assemblare un vero e proprio capolavoro. L’intera scaletta (ad eccezione della sola All The Way Home) è stupefacente e decisamente “forte” dal profilo dei testi. In The Hitter (che ricorda vagamente Hard Rain’s A-Gonna Fall) l’artista entra nei panni di un uomo che confessa alla madre un omicidio su commissione e che chiede solo un momento per potersi sdraiare. Matamoros Banks appare addirittura raccapricciante. Un corpo viene trascinato per due giorni dalle correnti del Rio Grande sino ad arrivare al mare dopo aver tentato inutilmente di passare la frontiera alla ricerca di una vita migliore. Springsteen salutà così, senza un lieto fine e forse disilluso. Springsteen salutà così; e si rimane di sasso.
di: John Robbiani
Tracce
Tutte le canzoni sono state scritte da Bruce Springsteen:
1. Devils & Dust
2. All the Way Home
3. Reno
4. Long Time Comin’
5. Black Cowboys
6. Maria’s Bed
7. Silver Palomino
8. Jesus Was an Only Son
9. Leah
10. The Hitter
11. All I’m Thinkin’ About
12. Matamoros Banks
Formazione
Bruce Springsteen – Voce, armonica a bocca, chitarra, tastiere (tracce 1-12); percussioni (tracce 2,5,7,9,10); batteria (tracce 8,11); tamburello (traccia 3); basso (traccia 8)
Brendan O’Brien – basso (tracce 1,2,4,5,6,11); sitar (traccia 2); sarangi elettrificato (traccia 2); tambora (tracce 2,6); hurdy-gurdy (traccia 6)
Steve Jordan – batteria (tracce 1,2,4,6); percussioni (traccia 5)
Nashville String Machine – archi (tracce 1,3,5,7,10,12)
Susan Welty, Thomas Witte – fiati (tracce 1,3,5,10)
Brice Andrus, Donald Strand – fiati (tracce 3,5,10)
Chuck Plotkin – pianoforte (traccia 2)
Danny Federici – tastiere (traccia 4)
Marty Rifkin – steel guitar (tracce 2,4)
Mark Pender – tromba (traccia 9)
Soozie Tyrell – violino (tracce 4,6); cori (tracce 4,6,8,11)
Patti Scialfa – cori (tracce 4,6,8,11)
Lisa Lowell – cori (tracce 8,11)
fantastic album and concert