ACCADDE OGGI!
9 maggio 1974: Bruce Springsteen all’Harvard Square Theater di Cambridge nel Massachussets apre il concerto di Bonnie Raitt. Tra il pubblico c’è il giovane ma già noto critico musicale Jon Landau che, sconvolto da quanto ha assistito, di lì a poco sarà pronto a scommettere la sua credibilità professionale e, con il senno di poi, tutta la sua stessa vita sul destino di quel giovane artista.
Fu infatti questa ormai leggendaria perfomance a spingere Landau a mettere nero su bianco quelle coraggiose parole -“Ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen” e a giocare un ruolo decisivo nella carriera della futura star planetaria.
Fu infatti questa ormai leggendaria perfomance a spingere Landau a mettere nero su bianco quelle coraggiose parole -“Ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen” e a giocare un ruolo decisivo nella carriera della futura star planetaria. Una serata indimenticabile, in qualche modo “ricostruita” grazie alla registrazione della esibizione riemersa solo di recente che ha consentito di far luce su una delle notti più importanti della storia del rock, ma a lunghe velate da un certo mistero a causa di un nastro audio diffusosi in passato attribuito allo spettacolo sbagliato. In realtà quella stessa sera, si susseguono per un totale di circa 160 adrenalinici minuti due distinti show di Bruce e di quel gruppo presentato per la prima volta in uno show audio come “The E Street Band” (nome definito appena poche settimane prima): il primo spettacolo dura circa un’ora con NEW YORK CITY SERENADE (13:44) / SPIRIT IN THE NIGHT (5:26) / I SOLD MY HEART TO THE JUNKMAN (5:09) (un pezzo del 1946 dei The Basin Street Boys e portata al successo da Etta James e Dinah Washington; quella sera viene suonata da Bruce nella versione del 1961 delle The Starlets)/ DOES THIS BUS STOP AT 82ND ST (3:47) / IT’S HARD TO BE A SAINT IN THE CITY (4:01) / THE E STREET SHUFFLE (6:00) / KITTY’S BACK (13:28) (con un frammento di “Bright Lights , Big City” ) / ROSALITA (9:34) (più i due soundcheck di THE E STREET SHUFFLE / DOES THIS BUS STOP AT 82ND ST).
Il secondO show, che dura circa 20-30 minuti in più, si apre con una lenta inedita intro di THE E STREET SHUFFLE e prosegue con la sequenza NEW YORK CITY SERENADE / SPIRIT IN THE NIGHT / BORN TO RUN (identificata nell’articolo di Landau come “the song with the ‘Telstar’ guitar opening”) / 4TH OF JULY, ASBURY PARK (SANDY) / IT’S HARD TO BE A SAINT IN THE CITY / KITTY’S BACK / FOR YOU (con una perla: una splendida versione solista al piano) / ROSALITA / LET THE FOUR WINDS BLOW / TWIST AND SHOUT . Alcuni sostenevano che durante questo secondo show Bruce avesse suonato anche “Angel Blues “(proposta precedentemente solo il 10 marzo di quello stesso anno), altri narravano di “The Fever”(all’epoca suonata raramente e considerata nuova), o ancora di altri due pezzi inediti che Bruce stava ancora mettendo a punto: “A Love So Fine” e … “Jungleland”!
Ma Schneier non era lì per caso. Il mese prima era già stato a uno show di Bruce al Charlie’s Place [anche in quell’occasione c’era Jon Landau] e ne rimase così impressionato che chiese ai suoi promoters di prenotargli la serata per lo show successivo. In particolare, Ira Gold, uno dei promoters, era particolarmente interessato a realizzare una vetrina da destinare alle nuove promesse, per cui accettò senza riserve.
sublime!