Il 15 marzo 2004 Bruce Springsteen è chiamato ad introdurre nella Rock’ n’ Roll Hall Of Fame il suo amico di lunga data Jackson Browne. Springsteen arriva sul palco con la musica di Adam Raised A Cain in sottofondo e tiene un discorso bellissimo alternando, come è solito fare Bruce, tratti divertenti a momenti di grande intensità. Sebbene la carriera di Jackson Browne negli ultimi decenni abbia un profilo sicuramente più basso (ma di certo non meno intenso e appassionato) rispetto agli anni Settanta e Ottanta, molte sue canzoni sono autentici capolavori che ancora adesso reggono tranquillamente il test del tempo
Discorso di Bruce Springsteen per l’introduzione di Jackson Browne nella Rock ‘ n’ Roll Hall Of Fame:
”Ho incontrato Jackson Browne nei primi anni Settanta. Successe al Bitter End. Fui portato lì da David Blue, un cantante folk, dopo un set che feci a casa di Max a Kansas City. Bastò una parola di David Blue e Jackson fu così gentile da permettere a una persona che aveva appena incontrato di salire sul palco con lui per suonare una canzone del suo set. Guardai Jackson suonare. Quella notte era accompagnato dal suo braccio destro, David Lindley. Immediatamente quella notte capii che questo ragazzo era semplicemente uno dei migliori. Ogni canzone era come un diamante e il mio primo pensiero è stato “accidenti, lui è buono”. Il mio secondo pensiero è stato “Ho bisogno di meno parole”. Le emozioni di tutta la musica erano proprio lì contenute in lui e sono rimasto un grande, grande fan da allora. Mi ricordo che lo guardavo quella notte e lui mi appariva come la quintessenza della California, con il suo taglio di capelli da surfista perso, la bella presenza …un grande cantautore con il quale feci amicizia, tanto che negli anni successivi, Jackson fu così gentile da farmi aprire molti dei suoi concerti.
Ora, essendo un po’ competitivo, la prima cosa che ho notato è stata che Jackson non sapeva molto di spettacolo. Se ne stava lì in jeans larghi e t-shirt s, cantando le sue canzoni serie. Questo è tutto. Per essere un po’ più competitivi, ho anche notato che Jackson attirava una quantità enorme di belle donne. Gran belle donne che stavano lì a guardare il palco, estasiate. I suoi capelli erano perfetti. E questo era qualcosa alla quale aspiravo. Sia i capelli che le donne. E dunque, stasera questo è l’aspetto inedito del suo lavoro che mi piacerebbe mettere a fuoco per un momento. Il grande cantautore? Va bene. Potrei anche affrontare questo tema. Ma non c’è bisogno di stare qui stasera per soffermarsi sull’ovvio. Ma sulle donne che venivano per lo spettacolo! Vedete, quello di cui molte persone non si rendono conto – e che per me è una parte essenziale delle credenziali rock’n’ roll di Jackson – è che Jackson Browne è stato in tutta buona fede una sex star del rock’n’roll. E mia moglie dice che lo è ancora. Ha cercato di nasconderlo, ma non troppo, credo. Ora, per essere un po’ più competitivi , ho anche notato che, nonostante la E Street Band e io ci facessimo il culo per ore solo per mettere un po’ di femmine [volg] sulle sedie, cercando di trasmettere l’immagine dell’uomo erotico attraverso la nostra musica, noi riempivamo i salotti di uomini. E neanche un granché belli. Nel frattempo, Jackson si accaparrava più donne di uno spettacolo Indigo Girls . E’ anche vero che Jackson ha scritto alcune delle più belle canzoni che vi hanno spezzato il cuore: ‘Sky Blue and Black´, ´Linda Paloma’, ´In The Shape of a Heart´. Penso che sia stato quello ad attirare le donne a Jackson, cioè che loro finalmente sentivano è che stavano ascoltando un ragazzo che sapeva di amore quanto loro. E ciò che ha attirato gli uomini a Jackson, credo, sia stato il fatto che quando lo ascoltavano, si rendevano conto che sapevano più amore di quanto loro stessi pensassero di saperne.
Negli anni settanta, nell’America post- Vietnam, non vi era alcun album che avesse catturato la caduta dall’Eden, la lunga, lenta postcombustione degli anni 60, i suoi cuori spezzati, la sua delusione, le sue possibilità, meglio del capolavoro di Jackson, Late For the Sky… E davvero un bel lavoro. E ‘ essenziale per dare il senso dei tempi. ´Before the Deluge´ mi dà ancora la pelle d’oca. Late For the Sky …con quelle portiere dell’auto che sbattono alla fine del disco, che fanno ancora venire le lacrime. E non c’era musica più di ricerca, più struggente, più amorevole prodotta dall’America in quel momento, in questa e in tante altre liriche di Jackson, nella loro lenta lavorazione meticolosa dei brani, nella riflessione. Jackson è stato uno dei primi cantautori che io ho incontrato a dimostrare il valore del dare il giusto peso a ciò che dici, al tuo argomento. ‘The Pretender ‘, ‘ These Days ‘, ‘ For Everyman ‘, I’m Alive´, ´Fountain of Sorrow´, ´Running on Empty´, ´For a Dancer´, ´Before the Deluge´. Ora, forse gli Eagles ci saranno arrivati prima ma, diciamocelo – e credo che Don Henley sarebbe d’accordo con me- queste sono le canzoni che loro stessi avrebbero desiderato scrivere. Anche io l’avrei desiderato, insieme a ‘ Like A Rolling Stone ‘ e ‘ Satisfaction’. Ma , uh, l’influenza di Jackson, così come la sua voce, è sempre stata solo la sua. E’ uno dei veri attivisti musicisti che abbia mai conosciuto. World in Motion , Looking East, Lives In the Balance…lui ha sempre seguito la sua musa ovunque l’abbia portato. Qualsiasi fosse il rischio e il costo. Ha messo bocca, soldi e corpo dove erano i suoi ideali politici. Lives In The Balance suona più urgente oggi di quanto non lo sia mai stato. I Beach Boys e Brian Wilson ci hanno consegnato la California come il paradiso e Jackson Browne ci ha consegnato il Paradise Lost. Ora immagino sempre, cosa sarebbe stato di Brian Wilson, molto tempo dopo aver dato il morso all’arancia offertagli dal serpente, se avesse sposato quella bella ragazza in ‘Caroline No’ – comunque ho sempre pensato che fosse incinta – e cosa sarebbe successo se si fosse trasferito nella valle e avesse avuto due figli? Uno di loro avrebbe assomigliato a Jackson Browne. Caino, naturalmente, sarebbe stato il fratello cattivo di Jackson, Warren Zevon. Ti vogliamo bene, Warren. Ma, Jackson per me, Jackson era sempre la voce dolce di Abele. Lavoratori nei vigneti, qui a sopportare gli oneri terreni, a scontrarsi con l’impossibilità dell’amore, qui a fare il lavoro del padre. Il lavoro di Jackson è davvero un pop gospel californiano. Ascoltare i cambi di accordo in ‘ Rock Me On the Water ‘ e in ´Before the Deluge´ è vangelo in tutto e per tutto. Ora ho sempre pensato che nella nostra caduta dall’Eden, oltre al logoramento fisico e alla sopportazione dei fardelli terreni, la nostra reale fatica terrena stia nel divario incolmabile, un buco nero, aperto nella nostra capacità di amarci veramente l’un l’altro. E così il nostro lavoro su questa terra, il modo di riconquistare la nostra divinità, la nostra sacralità e la nostra buona regola generale è ricostruire l’amore dai pezzi rotti che ci sono stati consegnati. Questo è tutto quello che abbiamo della promessa dell’uomo. Questo è il modo in cui lo dimostriamo agli occhi di Dio e facilitiamo la nostra redenzione. Ora, per me il lavoro di Jackson Browne è sempre il suono di quella ricostruzione. Così come scrive in ‘ The Pretender ‘: ‘ Metteremo i nostri occhiali scuri, e faremo l’amore fino a quando ci spariranno le forze, e fino a quando entrerà splendente la luce del mattino, e ci alzeremo e lo faremo di nuovo ‘. Amen .
Signore e signori, vi prego di unirvi a me nel dare il benvenuto al mio bellissimo amico, Jackson Browne nella Rock ‘n ‘ Roll Hall of Fame.