E’ morto Little Richard, uno degli ultimi padri fondatori del rock n’roll viventi. Noto per il suo stile travolgente al piano e al suo look trasgressivo, Richard Wayne Penniman ha ispirato musicisti in tutto il mondo. Nato il 5 dicembre 1932 a Macon, Georgia, cacciato di casa da adolescente, fu accolto da una famiglia di bianchi che gestiva il club dove si esibì la prima volta. Amava definirsi “The original king of rock n’roll” contendendosi il titolo con Elvis. Travolgente, trascinante, carismatico è stato tra i più grandi esponenti della rivoluzione rock con il suo stile unico e ribelle nell’America conservatrice degli anni 50. Il successo arrivò a metà degli anni Cinquanta con le hit Lucille, Long Tall Sally e Good Golly Miss Molly. La sua musica fu apprezzata dai grandi contemporanei come Elvis Presley, Buddy Holly e Bill Haley, ma diventò l’idolo anche della successiva generazione di rocker come i Rolling Stones e Bob Dylan che da bambino suonava le sue canzoni al pianoforte.
Bruce Springsteen condivise il palco con Little Richard tre volte: il 20 gennaio 1988 e il 18 gennaio 1989 al Waldorf Astoria Hotel, New York City, NY, rispettivamente per la terza e la quarta cerimonia della Rock And Roll Hall Of Fame; e l’ultima volta il 19 novembre 1995 allo Shrine Auditorium di Los Angeles per il tributo a Frank Sinatra in occasione dell’ottantesimo compleanno di quest’ultimo. Bruce ha spesso omaggiato Little Richard durante i suoi show riproponendo le cover dei suoi brani più noti – e che il pubblico non ha mai smesso di amare- come Lucille, Ready Teddy, Long Tall Sally, Keep A Knockin’ e Tutti Frutti, confermando il suo debito musicale verso Rock and Roll, rhythm and blues e soul anni Cinquanta.
RIP Little Richard
Un grande rocker sia per la carica trasgressiva che per la (fatemi scrivere in stile letterario rock & ‘n rollistico) martellanza dei suoi pezzi.
Senza di lui, nessuno avrebbe avuto il coraggio di sfidare e rockare.
R.I.P. Riccardino