“Bari calling” di Pierluigi De Palma: ovvero l’amore, il calcio e Bruce Springsteen

Non è un altro libro su Springsteen, ma è un libro segnato da Springsteen. Da Springsteen come da altre passioni che hanno inciso profondamente sulla vita dell’autore, ma anche sulla nostra che ci chiamiamo con altro nome, non abbiamo vissuto a Bari, non abbiamo sposato la Corista di Prince e soffriamo per un’altra squadra del cuore.


Bari calling di Pierluigi De Palma, il nuovo volume della collana “Contromano” di Laterza, è sì la sua autobiografia ma anche il racconto della nostra generazione, nata con lo sbarco sulla Luna e il referendum sul divorzio, cresciuta tra le strade di una città che ci ha intimamente segnato, tra rituali e tradizioni famigliari, forgiata dalle delusioni amorose o da quelle sportive e, soprattutto, dal dolore di perdite ineluttabili. Una generazione dove il Subbuteo può giungere a completare un’esistenza di bambino “oggettivamente meravigliosa” e Dylan venire a trovarti per “regalarti una vita nuova”. E da quel momento la musica ti segnerà per sempre: da passione coltivata nella solitaria stanza di teenager, si rivelerà nei tuoi futuri bilanci esistenziali un’alleata e una compagna di viaggio di una vita. Il libro è bellissimo. Punto. Si legge in un attimo, non perché sia “semplicemente” scorrevole ed egregiamente scritto ma perché quando si comincia non lo si molla più. Si ride assai, fino alle lacrime, e ci si commuove, fino alle lacrime. Tutto è raccontato con un ritmo denso, quasi convulso, ma che tiene delicatamente assieme figure, esperienze e città diverse e che ti risucchia all’interno di spaccati ora esilaranti, ora emozionanti. I toni briosi e sdrammatizzanti non celano tuttavia la profondità dei contenuti: sono le pagine chiave di una vita, sono le fondamenta su cui su cui hai eretto la tua casa, sono la “biografia dalla quale non puoi sfuggire”. Non è un libro leggero, ma un racconto che con leggerezza e ironia fa guardare a ciò che permane nella tua vita, a dispetto del tempo che passa, delle perdite, dei cambi di residenza, lavoro e affetti. Familiarizzerai con Franzi, la Signora Maria, il Professore, Luisa e i tanti “Peppini”, andrai (o tornerai) al concerto di Bruce dell’85 con l’amica Pata, Patrizio, Francesco e, se non stai attento, finirai col rinnegare la tua squadra del cuore per urlare anche tu “un capitano c’è solo un capitanoooo”. E se non sei fan di Springsteen lo diventerai: c’è tutto l’amore per Bruce e la riconoscenza per quell’universo di emozioni con cui ti ribattezza ad ogni sua messa/concerto. C’è tutto il perché di una vita trascorsa correndo al suo fianco in auto con Wendy, dal primo all’ultimo concerto di Broadway, tra tshirts grondanti di sudore con la sensazione di una “felicità” rivelata, e il “trionfo di kleenex” per la commozione di un senso della vita ritrovato o semplicemente confermato.

Perché Bari calling entra di diritto tra i libri su Springsteen se non è un libro monografico? Perché c’è più Bruce in quelle emozionantissime pagine dedicate a lui che in tanti ripetitivi e noiosissimi libri intitolati al Boss, che ti erudiscono sì… ma non ti fanno lacrimare.

E’ disponibile anche la bellissima playlist Bari calling creata dall’autore ispirata dal libro.

Pierluigi De Palma è nato a Bari e vive a Roma. Avvocato esperto di copyright in campo musicale, ha fatto il critico rock per “Il Mattino” di Napoli e per molte riviste italiane. All’età di dodici anni Bob Dylan lo ha strappato alle tenebre della hit parade dell’epoca. Aveva invece meno di 18 anni quando ha ascoltato per la prima volta Thunder Road di Bruce Springsteen e non si è ancora completamente ripreso da quell’emozione. Ha un amore sconsiderato per la sua città natale – Bari –, spiegazione unica di ogni accadimento dell’universo, luogo unico dove è stato veramente felice e città unica al mondo che ha la squadra di calcio con la declinazione al maschile e al femminile: il Bari e la Bari. Con Leonardo Colombati e Fabrizio Lucherini, è autore e interprete dello spettacolo teatrale A Day in the life. Questo è il suo primo libro.

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