Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.
Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen
Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.
- AMERICAN MADNESS (“La follia della metropoli”) – Frank Capra, USA 1932
Il film narra la storia di una rapina organizzata ai danni dei correntisti da parte del presidente della Union National Bank e di sua moglie. E’ un dramma borghese, una commedia nera con narrazione ironica, trovate acute e un po’ ciniche sulla follia collettiva ai tempi della Grande Depressione del ’29, tematica che ricorre spesso nelle liriche di Springsteen, già a partire dai suoi dischi degli anni Settanta: lo stesso capolavoro del 1978, Darkness on the Edge of Town, avrebbe dovuto intitolarsi “American Madness