Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, per le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.
Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen
Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.
4. OUT OF THE PAST / LE CATENE DELLA COLPA – USA (1947) – Director: Jacques Tourneur
La storia è quella di Jeff Bailey che gestisce una stazione di servizio e sogna una vita tranquilla con Ann. Ma i suoi progetti verranno stravolti da chi vuole vendicarsi per episodi legati al passato da detective di Jeff, che lo coinvolgeranno suo malgrado a riaprire capitoli della sua precedente vita. La colpa di Jeff si ripercuote inesorabilmente sul suo destino, rendendo vana ogni possibilità di redenzione. Film duro e tagliente, c’è dentro tutto il mondo del cinema nero: la rabbia, l’errore, il riscatto, la fuga, il crimine e la dark lady, naturalmente, oggetto di un amore impossibile e crudele. Dirà Springsteen: “Andavo alla ricerca di pellicole in bianco e nero degli anni Quaranta e Cinquanta come Out of the Past di Jacques Tourneur. Era la sensibilità di uomini e donne che lottavano contro un mondo che li stava accerchiando ad attirarmi verso questo tipo di film”. (Bruce Springsteen. Come un Killer sotto il sole, il grande romanzo americano (1972-2007), a cura di L. Colombati, Milano 2007, p. 448). Out of the Past è interpretato da una delle icone di quella irripetibile stagione, Robert Mitchum, che recitò anche in altri due film che per Springsteen rappresentarono un’importante fonte di ispirazione: Thunder Road (1958) e The Night of the Hunter (1955), in cui interpretava il ruolo sinistro di un predicatore che aveva tatuato sulle nocche di una mano le parole “amore” e “odio”. L’immagine verrà reinterpretata in “Cautious Man” dell’album Tunnel of Love nel 1987.