Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, per le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.
Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen
Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.
21. TAXI DRIVER – USA (1976)- Director: Martin Scorsese
Capolavoro del cinema americano degli anni Settanta, il film di Scorsese ha influenzato un’intera generazione di autori e artisti della scena statunitense. I personaggi delineati da Paul Schrader, in particolare la figura di Travis (Robert De Niro), sono entrati nell’immaginario collettivo e rivivono in qualche modo in alcune canzoni springsteeniane. Nel cast, oltre alla dodicenne Jodie Foster, troviamo anche Cybill Shepherd, già protagonista di The Last Picture Show di Bogdanovich [N.b. la Shepherd è stata a lungo ritenuta erroneamente la protagonista femminile del video di I’m on Fire. Ciò è stato tuttavia smentito dall’intervista dello stesso John Sayles, regista di quel video, che ha dichiarato: “Le gambe sono di una modella che ingaggiammo, mentre la voce è quella di Maggie Renzi, la produttrice di quei video”, oltre ad essere la compagna di Sayles]. Robert De Niro, fan della prima ora e amico del cantante, era presente in platea durante un suo show al Roxy Theatre di West Holliwood insieme a Peter Boyle (cui Springsteen dedicherà nell’ottobre 2007 “Meeting Across The River” per il 72 ° compleanno dell’attore), Tatum e Ryan O’Neal e Jack Nicholson. Si annotò mentalmente lo sketch in cui Bruce si esibiva sempre prima dei bis rivolgendosi al pubblico (che lo richiamava sul palco con i consueti “Bruuuuuce”) con la frase «Are you talkin’to me?» che in seguito l’attore riutilizzò nella sua interpretazione di Travis con la pistola davanti allo specchio, divenuta una delle più famose citazioni di film di tutti i tempi. (Cfr. P.A. Carlin, Bruce, Milano 2013, p. 217. L’episodio, “confidato” da De Niro a Clarence tantissimi anni prima -mentre quest’ultimo provava a insegnarli qualche nota al sax per prepararlo alla sua interpretazione in New York, New York– viene “rivelato” dettagliatamente in C. Clemons, Don Reo, Big Man: Real Life & Tall Tales, Arcana edizioni, Roma 2010, pp. 99 – 105; la cronaca di quella sera venne anche narrata, ma con grandi inesattezze, in un articolo di “The New York Daily News“ del 31 maggio 1984). A quello stesso show era presente anche Martin Scorsese che se ne andò col desiderio di scritturare Bruce per un suo film. La canzone Taxi Cab (City at Night) -poi pubblicata nel novembre 2010 in The Promise, l’album di outtakes di Darkness on the Edge of Town– era inizialmente intitolata proprio Taxi Driver. Il regista Martin Scorsese scrive così nella sua introduzione al libro Racing In The Street. “Ma quanto ci sarebbe stata bene Meeting Across The River nella colonna sonora di Taxi Driver”