Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, per le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.
Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen
Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.
18. TWO LANE BLACKTOP / STRADA A DOPPIA CORSIA – USA (1971) – Director: Monte Hellman
Ancora un film di corse in auto, di amori profondi quanto veloci, di piloti e di meccanici, di motociclisti e di ragazze inquiete che si incrociano come nelle storie delle canzoni di Springsteen. Due giovani californiani se ne vanno in giro per le highways del Sudovest con la loro grigia Chevrolet del 1955 dal motore truccato senza uno scopo che non sia quello di partecipare a gare clandestine e parlare di auto e di motori. È un road movie diventato negli States un film di culto tra i giovani che riassume con spietata lucidità il vuoto esistenziale, l’alienazione e la solitudine dell’uomo-massa nell’America di Nixon. Tra gli interpreti il cantautore James Taylor, Dennis Wilson (batterista dei Beach Boys), e Warren Oates, considerato come uno degli “attori-feticcio” di Sam Peckinpah. Conferma Springsteen: “Recentemente hanno riedito in DVD un magnifico film della metà degli anni Settanta, Two Lane Blacktop. […] Raccontava di una gara automobilistica. Mi ci sono ispirato per scrivere Racing in the Street”. I personaggi del film tuttavia- rispetto ai protagonisti della canzone che gareggiano su auto truccate per denaro e per sentirsi emotivamente vivi – sono più freddi e concentrati sulle prestazioni meccaniche delle loro “Chevy”, più sulla corsa che sul viaggio. Un road movie che arriva alla fine in ogni caso a esplorare, come nel brano di Springsteen, il rovescio della medaglia del grande Sogno Americano.