Come avevamo preannunciato, Bruce Springsteen ha ricevuto il Woody Guthrie Prize, un riconoscimento che viene assegnato ogni anno a un artista che si dimostra ideale continuatore dell’eredità di Woody Guthrie. La cerimonia di premiazione, cui il Pink Cadillac ha avuto il piacere e l’onore di essere invitato, è stata trasmessa alle ore 7 p.m. (ore 2 a.m. italiane) da The Bruce Springsteen Archives and Center for American Music alla Monmouth University e dal Woody Guthrie Center di Tulsa, con una cerimonia virtuale per pochi fortunati presenti ma provenienti da tutte la parti del mondo. Dopo la presentazione dell’evento e della fondazione attraverso un interessante virtual tour nel Centro che l’accoglie, la visione di fotografie e filmati d’epoca, Nora Guthrie, figlia del grande artista e presidente della Woody Guthrie Foundation, ha argomentato le motivazioni che hanno portato alla assegnazione del premio 2021 a Bruce Springsteen. Ha presentato Bruce con parole estremamente emozionanti che hanno messo in luce la continuità della sua opera con quella di suo padre. «Ci hai attirato e magnetizzato, parlando a noi e per noi, […] la “chiesa” che hai costruito non è la “chiesa di Bruce” ma la chiesa di ognuno di noi. Come diceva mio padre “la mia religione è così grande che non importa chi tu sia, ma ci sei dentro. E non importa quello che fai, non puoi uscirne”. Questa è la chiesa che tu hai costruito con le tue canzoni. Sei tanto amato, Bruce e voglio che ogni volta che guarderai questo premio tu te lo possa ricordare». Bruce, sorridente ma visibilmente emozionato, ha ricevuto il premio e ha ricordato come la musica country sia stata per lui uno strumento per comprendere i valori che poi ha cantato con la sua musica. “Ho sempre detto che Dylan è stato il padre del nostro Country, ma tuo padre [Woody Guthrie] è stato il nonno del nostro country. E’ stata la prima musica in cui ho trovato quelle riflessioni sull’America che io ritenevo a, dove credevo che il velo fosse strappato via, e che stessi vedendo il vero paese in cui vivevo messo a rischio per tutta quella gente come i miei amici e i miei vicini di casa. E questo mi ha portato molto, molto profondamente in una direzione in cui, senza l’influenza di Woody, in quel preciso momento non sarei arrivato. Non so se ci sarei mai arrivato, non so se avrei mai trovato quel tipo di speranza, quel genere di dedizione, per trasformare il mio lavoro in una qualche forma di azione e di andare un po’ più a fondo nel raccontare le storie di persone che rimanevano spesso inascoltate”. E’ seguita una bellissima discussione condotta da Robert Santelli durante la quale Bruce ha chiarito ulteriormente il suo “incontro” con la musica di Woody Guthrie, avvenuto alle soglie dei trent’anni quando cercava di rendere la musica rock e pop più vicina alle questioni sociali, attraverso sollecitazioni che gli potessero arrivare dal cinema, dalla letteratura oltre che dalla musica. Così si avvicinò a John Ford, a John Steinbeck e a Woody Guthrie, “le tre potenti figure che lo hanno significativamente influenzato”. Ha parlato anche del periodo in cui cominciò a suonare “This Land Is Your Land” durante i suoi concerti, in un periodo fondamentale della sua vita artistica e di quando scelse, su suggerimento di Patti, di suonare questo brano con Pete Seeger durante la cerimonia dell’insediamento di Obama. Per questa sua interpretazione, più avanti nell’intervista, Nora lo ringrazia e ricorda che assistette a quel momento sola nella sua stanza, pianse per l’emozione e guardando in cielo disse al papà: “Ecco perché hai scritto questa canzone!”. “E’ uno dei momenti più significativi della storia recente americana- ha proseguito Nora- “E tu, Bruce, lo hai fatto!”. Rispondendo a Santelli, Springsteen ha detto che non è stato rivoluzionario come un Elvis o i Beatles, ma “il mondo si può cambiare in molti e misteriosi modi” e lui ha scelto di raccontare storie, pezzi della sua personale vita, esperienze concrete guardando al suo paese nella sua interezza e complessità. “La mia esperienza di crescita, la mia esperienza con mio padre mi ha lasciato con molte domande senza risposta”, ha detto Springsteen. ” Questo modo di scrivere [la scrittura di canzoni di Guthrie] mi ha aiutato ad approfondire e a pormi domande e mi ha portato su una strada dove ho imparato di più su me stesso, sul mondo in cui vivo, sulla mia comunità, sulle possibilità di democrazia e di libertà”. Ha fatto riferimenti anche alla sua vita in California prima che tornasse nel New Jersey rivelandoci una notizia importante per noi fans: “La California ha avuto un’enorme influenza anche sulla mia scrittura più attuale degli anni ’90, degli anni 2000 e anche adesso in un album che uscirà presto ambientato in gran parte in Occidente”. Dopo la conversazione, Bruce ha preso la chitarra e ha eseguito “Tom Joad” (VIDEO) e “Deportee (Plane Wreck at Los Gatos)” (VIDEO), due canzoni di Guthrie particolarmente attuali, poiché la prima tocca la brutalità della polizia e la seconda, l’immigrazione. “Le nostre leggi sull’immigrazione al momento sono un disastro”, ha detto prima di attaccare “Deportee”. Poi ha proseguito il set con le sue “Across The Border” (VIDEO) e “The Ghost Of Tom Joad” (VIDEO): in tutto quattro brani meravigliosi, con esecuzioni struggenti che ci hanno regalato ancora intense emozioni.
great performance