L’8 maggio Bruce Springsteen è intervenuto su Zoom per celebrare il suo amico Dave Marsh – grande critico musicale, attivista, membro fondatore della rivista “Creem”, nonché autore di numerosi libri tra cui Born to Run: The Bruce Springsteen Story (1979), Glory Days: Bruce Springsteen in the 1980s, (1987), Bruce Springsteen: Two Hearts : The Definitive Biography, 1972-2003, (2003) e Bruce Springsteen on Tour : 1968-2005 (2006) – cui è stato dedicato il ciclo di tributi, conversazioni e tavole rotonde, intitolato “Land of Hope and Dreams: A Celebration of Dave Marsh’s Work and Vision”. Si tratta di una vera e propria celebrazione online che, nei weekend dal 30 aprile (39° anniversario della morte del famoso critico rock Lester Bangs) al 15 maggio, si pone come obiettivo quello di adunare scrittori, musicisti e attivisti politici, intorno a temi cari a Marsh, come le origini della critica rock, l’attivismo nella musica e l’arte dell’ascolto. “Dave è sempre stato un instancabile sostenitore della giustizia, dei diritti umani e del rock’n roll”, ha dichiarato Tom Morello di Rage Against The Machine. “La sua penna e la sua voce sono protagonisti importanti nella storia della musica che amiamo e nella lotta per un mondo più giusto e dignitoso”.
Il 6 maggio Little Steven e Jackson Browne hanno conversato con Danny Alexander, l’editore associato di Rock & Rap Confidential, e la sera di sabato è stata la volta di Bruce Springsteen e Nona Hendryx che si sono incontrati virtualmente con Lauren Onkey, direttrice musicale di NPR a Washington, DC. Durante la conversazione, Bruce ha dichiarato che i critici rock sono stati “incredibilmente influenti” nella sua carriera e hanno contribuito a sostenere lui e la E Street Band nei momenti difficili. “Per i primi due album, che non abbiamo portato in tour, siamo stati sostenuti principalmente dai critici. Andavamo avanti un po’ grazie alle trasmissioni radiofoniche e soprattutto grazie ai critici. Sono stati davvero essenziali in quel momento per chi come noi stava lottando, e affrontava trasferte in macchina, 13 ore a notte. Era quello che ti faceva andare avanti negli anni ’60, ’70 e all’inizio degli anni ’80. [La critica] è stata incredibilmente influente nella mia vita lavorativa. E poi mi sono ritrovato un critico rock [Jon Landau] come mio manager che ha dato il via a una certa parte della mia vita lavorativa. Dave, Jon, Bob Christgau, Lester Bangs e Greil Marcus: all’epoca erano tutti straordinariamente influenti”. Poi Bruce ha aggiunto: “Penso che la simbiosi tra i musicisti e le persone che scrivevano di musica, a quel tempo, fosse al suo apice. Quindi è stato davvero un momento affascinante e unico che non vedremo più”. Riguardo ai critici musicali di oggi, Springsteen ha affermato: “Compro musica dopo aver letto le recensioni. Leggo molte cose diverse, le riviste che sono in giro, che si tratti di “Mojo”, o “Uncut”, o ancora “Rolling Stone”. Oppure vado online, su “Pitchfork” o qualsiasi altra cosa. Compro la musica incuriosito dalle recensioni che leggo. Non ho familiarità con i singoli critici, con le loro personalità e con il loro punto di vista come lo sono stato con i nomi che ho citato prima. E sono ancora interessato a quello che scrive Greil o Dave, e alle loro opinioni su quello che succede in giro. Sono ancora legato ai nomi che c’erano quando ho iniziato”. Sulla questione di come gli attuali scrittori musicali possono mantenersi, Springsteen ha affermato che “se loro [i fan della musica] non sono disposti a pagare per la musica, dubito che lo siano per chi scrive di musica. Questa è la mia ipotesi.”