Bruce Springsteen e la E Street Band Brendan Byrne Arena, E. Rutherford, NJ
6 agosto 1984
Con otto modifiche rispetto alla prima sera, questo secondo spettacolo dei dieci programmati al Brendan Byrne nel 1984 offre una nuova prospettiva sulla tappa del tour Born in The U.S.A. Il mini-set tratto da Nebraska contiene “Atlantic City”, oltre alle prime versioni 1984-85 di
“Nebraska” e “Open All Night”. Belle le nuove aggiunte di “Fire” e “Racing In The Street”, insieme alle esibizioni negli encore di “I’m A Rocker” e alla cover del classico dei Rolling Stones, “Street Fighting Man”. Ma andiamo con ordine. Quando iniziò il tour di Born in the U.S.A. alla fine di giugno del 1984, Bruce e la E Street Band erano stati off the road per più di due anni e mezzo, un’eternità per gli standard di Springsteen. La loro precedente pausa più lunga senza concerti risaliva ai 21 mesi di stop tra la fine del tour di Darkness (1 gennaio 1979) e l’inizio del tour di The River (3 ottobre 1980), ma fino a quel momento ogni anno dal 1972, Bruce e la band avevano suonato costantemente ed eseguito un numero elevatissimo di spettacoli.
Il tour Born in the USA come è noto comportò alcuni cambiamenti importanti, a partire dai musicisti componenti della band: Stevie Van Zandt uscì e venne sostituito da Nils Lofgren che insieme a Patti Scialfa ampliarono la E Street Band da sei a sette membri. Anche il catalogo delle canzoni era cresciuto, potendo contare sulle numerose traccie del doppio album The River, da inserire nelle nuove setlist e quelle dell’album solista Nebraska da “rivedere” per la versione full band. Infatti le prime settimane del tour del 1984 furono impiegate per trovare la formula giusta dei nuovi live, valutando l’inserimento del nuovo materiale e sperimentando il nuovo gruppo e le nuove setlist. Tutta questa “ricerca e sperimentazione” è perfettamente riconoscibile nel live dell’ 8/6/84, finalmente pubblicato.
Questo concerto, come abbiamo detto, è quello della seconda notte di uno stand di dieci spettacoli senza precedenti alla Brendan Byrne Arena di E. Rutherford, NJ. Il sold-out fu organizzato strategicamente a sette settimane dall’inizio del tour, per dare tempo alla nuova formazione di perfezionarsi e perfezionare il nuovo materiale per la versione live. Con solo due eccezioni (Montreal e Saratoga Springs), tutte le date precedenti allo stand del Jersey prevedevano due o tre notti consecutive.
Le registrazioni multitraccia del 1984 sono limitate ai concerti al Brendan Byrne che con la serie Live Archive ha già pubblicato due dei suoi spettacoli migliori, la serata di apertura (8/5/84) e la notte di chiusura (20/8/84).
Ciò che distingue questa pubblicazione dell’ 8/6/84 da quelle che l’hanno preceduta è che rappresenta ciò che i fan nel 1984 chiamavano “B” o set alternativo. D’altronde quando Bruce suonava un secondo o terzo spettacolo in una data città, già nell’84, in genere cambiava le canzoni nel mini-set e negli encore. La scaletta dell’8/6/84 offre otto brani diversi rispetto a quelli della serata precedente (nove contando “Do You Love Me”).
Il primo è la tour premiere “Spirit in the Night”, un punto fermo nel 1978, poi omesso dalle setlist – ad eccezione di tre spettacoli tra il 1980-81 – e riproposto in questa occasione del ritorno a casa nel New Jersey, con immenso gradimento del pubblico. E’ la terza canzone del pre-Born to Run ad essere presente in una scaletta del 1984 insieme a “Growin’ Up “e” Rosalita “.
Dopo una bellissima versione di “Atlantic City”, “Open All Night” fa il suo debutto in questo tour, con la bella e divertente intro di Bruce che racconta la storia di una corsa in auto a tarda notte sull’autostrada del NJ con il serbatoio quasi vuoto del gas, prima di essere fermato da un poliziotto. Questi sembra riconoscere con simpatia Springsteen, prima di uscirsene con la frase memorabile: “Figliolo, sei nei guai”. La fine del primo set e l’inizio del secondo rimangono fedeli alla scaletta centrale dell’84, con l’esecuzione di “Because the Night” nuovo brano rispetto alla setlist della prima notte, con Bittan in ottima forma al piano e Patti che si interviene sul ritornello. Dopo un giro in “Pink Cadillac” arriva un impeccabile “Fire”, con la ricca voce baritonale di Clemons in pieno duetto con quella solista di Bruce.
Il set principale si conclude con “Racing in the Street” – una canzone che si evolverà considerevolmente con l’andare avanti del tour – con una straordinaria introduzione della storia supportata da sintetizzatori nelle esibizioni di ottobre, novembre e dicembre ’84. Questi elementi non sono ancora presenti in questa occasione, ma mentre Bittan porta la canzone attraverso la sua epica conclusione, sentiamo una bellissima e fresca interazione di chitarra tra Nils e Bruce che fa intuire che la canzone sta in piena trasformazione.
Mentre passiamo agli encore lo stato d’animo di Springsteen è espresso dalla voce “whoop, whoop, whoop” al minuto 1:50 di “Rosalita”, forse una semplice espressione di gioia in questa notte meravigliosa. Un altro momento saliente, vede l’introduzione in setlist di “I’m a Rocker” tra gli encore (in cui è riconoscibile la voce di Roy Bittan nel ritornello e la fantastica Farfisa di Danny) e di “Street Fighting Man” dei Rolling Stones. Questa pubblicazione vede dunque la prima uscita ufficiale di questa straordinaria cover di Bruce e della E Street Band. La scelta di un brano non sembra casuale considerato il suo verso “Cosa può fare un povero ragazzo, se non cantare per una band rock and roll”, e il particolare momento storico alle soglie delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America nel 1984. “Street Fighting Man” è una chiamata alle armi, perché “è il momento giusto per una rivoluzione di palazzo”. Un anno dopo, Bruce introdurrà in setlist anche la cover di “War” di Edwin Starr che recita: “la fede cieca nei tuoi leader … ti farà uccidere”. “Street Fighting Man”, suonata per la prima volta nella serata di apertura del tour, e “War”, che ha debuttato agli spettacoli finali di L.A. nell’85, possono a ragione essere visti come brani portavoce dei dubbi e dei rischi connessi alla leadership degli Stati Uniti, qualcosa che Springsteen continua a ribadire oggi nel 2020.
Nella canzone successiva, Bruce chiede al pubblico: “Do You Love Me?” Dopo aver ascoltato di nuovo “Street Fighting Man” 36 anni più tardi, in un anno elettorale ancora più importante, la risposta è: “ora più che mai”.
Setlist:
- BORN IN THE U.S.A.
- OUT IN THE STREET
- SPIRIT IN THE NIGHT
- ATLANTIC CITY
- OPEN ALL NIGHT
- NEBRASKA
- TRAPPED
- PROVE IT ALL NIGHT
- GLORY DAYS
- THE PROMISED LAND
- USED CARS
- MY HOMETOWN
- BADLANDS
- THUNDER ROAD
- CADILLAC RANCH
- HUNGRY HEART
- DANCING IN THE DARK
- TENTH AVENUE FREEZE-OUT
- NO SURRENDER
- BECAUSE THE NIGHT
- PINK CADILLAC
- FIRE
- BOBBY JEAN
- RACING IN THE STREET
- ROSALITA (COME OUT TONIGHT)
- I’M A ROCKER
- JUNGLELAND
- BORN TO RUN
- STREET FIGHTING MAN
- TWIST AND SHOUT – DO YOU LOVE ME
da ricordare