“Vi abbiamo dato i Beatles, voi cosa pensate di darci?” si chiedevano i giornali inglesi all’annuncio dell’arrivo di Bruce Springsteen a Londra, nel novembre del ’75. Con questo scetticismo e un pesante carico di aspettative, all’indomani dell’uscita di Born To Run, Bruce fece il suo debutto europeo con un minitour che toccherà Londra, Stoccolma, Amburgo, e infine di nuovo Londra grazie a un concerto “aggiunto” per soddisfare la grandissima richiesta di biglietti. La martellante campagna promozionale della Columbia in Gran Bretagna aveva fatto crescere l’attesa per il primo concerto tappezzando la città con quegli ormai noti manifesti che annunciavano una Londra “Finalmente pronta per Bruce Springsteen” che lo stesso Bruce, si racconta, avesse strappato furiosamente dai muri dell’Hammersmith con un nervosismo ormai alle stelle. Né la critica, né Bruce resteranno soddisfatti per quel primo concerto londinese. Lo show doveva essere trasmesso alla radio, ma Mike Appel, manager e produttore di Springsteen, negò l’autorizzazione all’ultimo minuto, intuendo che l’umore di Bruce non prometteva un concerto memorabile. Tuttavia il concerto del 18 fu filmato ed è quello pubblicato sul primo dei due dvd allegati al ‘Born To Run 30th Anniversary Edition’ del 14 novembre 2005. Nonostante le recensioni poco entusiastiche, sei giorni dopo Springsteen fu richiamato all’Hammersmith a causa dell’incredibile successo delle vendite dei biglietti per la prima serata. E questa volta – ammisero anche i più recalcitranti – l’esibizione fu all’altezza della fama.
Tutte le perplessità svanirono infatti con la quella seconda leggendaria performance del 24 novembre: il più lungo concerto di Springsteen fino ad allora, entusiasmò Peter Gabriel (“il miglior show che abbia mai visto, dopo Otis Redding”), la critica (Melody Maker ad esempio la descrisse come “una notte in cui le emozioni di uno spettatore sono completamente consumate”), e lo stesso severissimo Bruce. Il set di 22 canzoni presentò otto modifiche rispetto a quello della serata di apertura del leg europeo: “Growin ‘Up”, più le cover “Pretty Flamingo”, “Sha-La-La”, “Wear My Ring Around Your Neck”, “When You Walk In The Room”, “Twist And Shout”,”Carol” e “Little Queenie”, tutti brani che videro in quella occasione il loro debutto europeo. Le versioni eccezionali di “Thunder Road” (con Roy al piano e Bruce voce e armonica), “Lost In The Flood”, “It’s Hard To Be A Saint In The City, “For You” (Bruce solo al piano) e “Quarter To Three” completano questa performance trionfante di un Bruce dirompente, che ha perso timidezze e nervosismi, con una presenza scenica assolutamente carismatica, una eccellente scaletta e una band che suonò come una vera e propria macchina da guerra. In sintesi, questo live è un tassello imprescindibile per la piena comprensione dell’energia sprigionata sul palco da Springsteen e dalla E Street Band in quegli anni, energia che stregò l’Europa, da quel momento irreversibilmente blinded by the light.
Setlist:
- THUNDER ROAD
- TENTH AVENUE FREEZE-OUT
- SPIRIT IN THE NIGHT
- LOST IN THE FLOOD
- SHE’S THE ONE
- BORN TO RUN
- GROWIN’ UP
- IT’S HARD TO BE A SAINT IN THE CITY
- PRETTY FLAMINGO
- BACKSTREETS
- SHA-LA-LA
- JUNGLELAND
- ROSALITA (COME OUT TONIGHT)
- 4TH OF JULY, ASBURY PARK (SANDY)
- WEAR MY RING AROUND YOUR NECK
- DETROIT MEDLEY
- FOR YOU
- WHEN YOU WALK IN THE ROOM
- QUARTER TO THREE
- TWIST AND SHOUT
- CAROL
- LITTLE QUEENIE