La notizia dell’annullamento delle date italiane del tour, previste il 1° e il 3 giugno a Milano, oltre a quelle precedenti di Marsiglia e Praga, è giunta come una doccia gelata.
Mesi e mesi a sognare il ritorno del Boss sul palco di San Siro e, a pochi giorni dall’evento, la notizia scioccante ci ha lasciato attoniti, privi di energia, tristi e un bel po’ preoccupati per lo stato di salute di Bruce. Era un conto alla rovescia iniziato l’autunno scorso, con l’emozione che montava esponenzialmente giorno dopo giorno. Avevamo cominciato a preparare le valige e a scegliere le t-shirt, avevamo controllato i biglietti mille volte nelle ultime ore e preso gli accordi con i tanti amici springsteeniani che avremmo finalmente rivisto. Poi… la notizia di Marsiglia e il rammarico per chi si trovava già lì. E infine lo strale lanciato su Praga e San Siro, pubblicato sui canali ufficiali del Boss: Bruce si è ammalato, è senza voce, sospende per un po’ perché giustamente si deve curare. E mentre la produzione del tour assicura che la gioia è “solo” rinviata, noi pensiamo alla montagna di cose che ci sono crollate addosso in un nanosecondo, alla macchina organizzativa che abbiamo messo in moto da mesi, alla catastrofe economica della quale abbiamo solo ora contezza, ma… soprattutto pensiamo a Bruce che non sta bene (ed è subito panico), a quali emozioni dobbiamo rinunciare e a quanto dolore procura questa rinuncia… a noi ma anche e soprattutto a lui. E se Bruce sta male, noi stiamo male. Poi partono una serie di pensieri innescati a catena, sulla sua età, sul quanto sia giusto continuare a “darsi” così, rischiando di mettere a repentaglio la sua salute, se sia colpa dello showbiz o di una sana voglia di sentirsi vivo e ancora prisoner of Rock and Roll. Ma noi amiamo Bruce e qualsiasi siano le nostre riflessioni (ci sarà tempo e luogo per elaborarle) e sentimenti – dispiacere, amarezza, preoccupazione – non lo biasimeremo mai per aver dato il massimo! Riprendendo le belle parole dell’amico Frank Stefanko, Bruce ha dato il massimo per più di tre ore di spettacoli, cantando, più o meno, trenta canzoni. E queste canzoni non sono quelle da tre minuti. Ha fatto esplodere la sua voce regalandoci gli spettacoli che andavamo a vedere. Consideriamo anche quanto male si senta Bruce a riguardo.
Gli organizzatori ci garantiscono che nell’arco di 48 ore si avranno notizie sulle nuove date: i biglietti già acquistati resteranno validi per i nuovi concerti a Milano mentre coloro che desiderano ottenere un rimborso potranno inoltrare la richiesta al sistema di biglietteria presso il quale si è effettuato l’acquisto (Ticketone, Ticketmaster o Vivaticket), seguendo le modalità riportate sui rispettivi siti internet, a partire da mercoledì 29 maggio ed “entro e non oltre il 20 luglio”. Quest’ultima parte ci fa sperare addirittura in un recupero delle date tra il 27 luglio (ultima data in programma a Londra) e gli inizi di agosto. Ma sono ben 4 gli show da riprogrammare (Marsiglia, Praga e due a Milano) tra la fine di luglio e il 15 agosto, data del suo primo spettacolo a Pittburgh per il nuovo leg americano. Per non contare che il prato di San Siro deve essere pronto e libero almeno un paio di settimane prima dell’inizio del campionato, previsto il 20 agosto. Oppure direttamente nel 2025. Insomma, un casino e in sostanza… tutto da rifare!
Ma la cosa più importante è che Bruce stia bene. Auguri di pronta guarigione, fratello! Non farci preoccupare! Ti vogliamo bene!
In quanto a noi fan… la gioia è solo rinviata.
Non sappiamo ancora nulla sulle prossime date?