“Going to the Chapel”: il 27° DJ show “From My Home To Yours” di Springsteen

“Going to the Chapel” è stato il titolo del 27° DJ show di Bruce Springsteen andato in onda oggi 1 settembre sul canale E Street Radio della radio satellitare SiriusXM. La puntata ha reso omaggio “a canzoni storiche sull’amore e il matrimonio” con una playlist di brani dello stesso Springsteen (“I Wanna Marry You”, live del 2016, completo di falsa partenza), Chuck Berry, Bob Dylan, Lloyd Price, The Drifters, Sam & Dave, Elvis Presley e altri, oltre “Chapel of Love”, una hit del 1964 in cui le Dixie Cups cantano il verso “Goin’ to the Chapel”, che ha ispirato il titolo di questa puntata. Springsteen ha incluso anche alcune canzoni sull’amore finito male, tra cui “D-I-V-O-R-C-E” di Tammy Wynette, “I Threw It All Away” di Bob Dylan e “Mexican Divorce” dei Drifters.

A seguire, la trascrizione tradotta della puntata e i video delle canzoni in playlist. In alcuni casi, potrebbe essere stata riprodotta una versione della canzone diversa da quella inclusa in questo post.

ASCOLTA L’AUDIO ORIGINALE

Salve, amanti, fratelli, sorelle, sposi novelli, divorziati da mare a mare splendente. Benvenuti nel vol. 27 di “Dalla mia casa alla tua”, intitolato “Going to the Chapel.”

“You Never Can Tell,” Chuck Berry

Comprarono un impianto hi-fi, ragazzo, lo hanno lasciato saltare -settecento dischi tutti rock, rhythm e jazz / ma quando il sole tramontava anche il volume si abbassava/”È la vita” dicono gli anziani/ti mostrerà cose che non potrai mai raccontare. Il nostro maestro narratore americano, il nostro Mark Twain del rock’n’roll, il genio di Chuck Berry con “You Never Can Tell”.

E il prossimo è Major Lance.

“Gonna Get Married,” Major Lance

“Gonna Get Married.” Era Major Lance, da Winterville, Miss., un pioniere del Northern Soul, padre del sindaco di Atlanta Keisha Lance Bottoms. Era uno dei 12 figli, ha frequentato la Wells High School insieme a Curtis Mayfield e Jerry Butler – che classe! — a Chicago. “Monkey Time.” “Hey Little Girl.” “Um, Um, Um, Um, Um, Um”. Tutto scritto da Curtis Mayfield e con un suono e un ritmo singolari che erano una firma della musica di Mayfield. Che grande groove in quei dischi.

E questo è Lloyd Price, con “I’m Gonna Get Married.”

“I’m Gonna Get Married,” Lloyd Price

“Chapel of Love,” The Dixie Cups

Le Dixie Cups, con una delle canzoni sul matrimonio più classiche di tutti i tempi, “Chapel of Love”, scritta da Jeff Barry, Ellie Greenwich e Phil Spector. Originariamente registrata da Darlene Love, si è trasformato in un successo rimasto tre settimane al n. 1 con le Dixie Cups nel 1964, spodestando i Beatles dalla vetta della classifica. E non è stato facile farlo.

In arrivo “I Wanna Marry You,” live dal The River Tour.

“I Wanna Marry You,” Bruce Springsteen & the E Street Band (live, 1/27/16, New York)

Era “I Wanna Marry You”, scritta per The River alla Ben E. King attraverso lo stile vocale di Paul Jones di Manfred Mann, prendendo in prestito un po’ di soul, mescolandola con un po’ di doo wop, e inserita nell’album poco prima di “The River .” Doveva contrapporsi a “The River” ed evidenziare le contraddizioni delle due canzoni e del matrimonio stesso. L prima, un sogno utopico. L’altra, il realismo sociale. Hanno creato una tensione e un conflitto che è stato al centro dell’album River , in realtà il primo album in cui ho scritto delle relazioni tra uomini e donne.

E ora The Drifters, con “Mexican Divorce.”

“Mexican Divorce,” The Drifters

“I Threw It All Away,” Bob Dylan

Era Bob Dylan, con “I Threw It All Away” [“Ho buttato tutto via”]. E oh sì, l’abbiamo fatto, un paio di volte. Dall’incantevole album Nashville Skyline, uno degli album più suonabili tra gli incredibili dischi di Bob. Ecco che arrivano i Roches, con una grande, grande canzone, una delle mie preferite, “The Married Men”.

“The Married Men,” The Roches

“The Married Men” è unica nel suo genere. Non c’è nessun’altra canzone che parli dei dettagli e delle complicazioni del matrimonio, niente di simile. Grande canzone, credo scritta da Maggie Roche, se non sbaglio. Non ne sono sicuro. Ma erano cantautori incredibili e un fantastico gruppo vocale. Davvero il tipo di voce che può venire solo dal sangue. Ovviamente ce l’hanno anche i Beach Boys. Naturalmente ce l’avevano anche gli Everly Brothers. È solo una caratteristica unica della genetica, il modo in cui quelle voci si fondono. E ora, Tammy Wynette canta di qualcosa di cui sa qualcosa! “D-I-V-O-R-C-E.”

“D-I-V-O-R-C-E,” Tammy Wynette

“On the Other Hand,” Randy Travis

Era la favolosa “On the Other Hand” di Randy Travis, interprete di 16 singoli n. 1 nelle classifiche country di Billboard. Era nato a Marshville, NC, ha avuto una giovinezza un po’ travagliata – e l’età adulta – ma in genere si è rimesso a posto e si è dedicato alla sua musica. Ed è semplicemente una delle voci più belle di una parte del paese che era un po’ post-tradizionale e un po’ pre-moderno rispetto a quello che ascoltiamo oggi. E “On the Other Hand” che bella canzone! Che grande, grande canzone. Ecco i miei amici John Cafferty e la Beaver Brown Band, con un pezzo alla Buddy Holly chiamato “The Customary Thing”.

“Customary Thing,” John Cafferty & the Beaver Brown Band

Era John Cafferty. E ora è la volta di “I Knew the Bride.” Dai, Dave!

“I Knew the Bride,” Dave Edmunds

Era Dave Edmunds, ovviamente, con “I Knew the Bride (When She Used to Rock ‘n’ Roll).”

“Stand by Your Man,” Tammy Wynette

Era il classico Tammy Wynette. Donne, state accanto al vostro uomo, e uomini state accanto alla vostra donna.

“When Something Is Wrong With My Baby,” Sam & Dave

Sì, erano Sam e Dave, ai tempi in cui si parlavano, con “When Something Is Wrong With My Baby (Something Is Wrong With Me)”. Li ho visti esibirsi con questo brano live a Philadelphia. Anche al Satellite Lounge a Fort Dix, N.J. E al The Fastlane. Esatto, The Fastlane ad Asbury Park. Ho visto Sam e Dave tre volte quando ancora suonavano insieme. E, letteralmente, ogni volta, mi hanno portato alle lacrime e sicuramente con questa canzone. Erano semplicemente uno dei duetti più potenti e incredibili di tutti i tempi. E quando li ho visti al The Fastlane, è stato toccante, perché davanti a poca gente, cantarono mettendoci l’anima. Posso dirvi che rimasi in fondo alla stanza e piansi davanti a questi grandissimi talenti quella sera della loro esibizione, davanti a un pubblico immeritatamente piccolo, e loro così epici e così profondi che mi toccarono molto profondamente. E questo dice tutto. Quasi. Ecco Charlie Rich, con “Life’s Little Ups and Downs”.

“Life’s Little Ups and Downs,” Charlie Rich