Suki Lahav, nota anche come Tzruya (o Tsruya) Lahav (Ayelet HaShahar, 16 luglio 1951), è una violinista, scrittrice, attrice e compositrice israeliana.
Per un breve periodo a metà degli anni Settanta (settembre 1974 – marzo 1975) ha fatto parte della E Street Band di Bruce Springsteen, poi è ritornata in Israele e si è distinta con successo nel campo della letteratura.
Secondo quanto afferma Mike Appel nel libro ”Down Thunder Road. The Making of Bruce Springsteen” scritto insieme a Marc Eliot nel 1992, “Bruce si era innamorato di lei e la cosa era reciproca. Così Suki dovette mollare tutto e andarsene, per tentare di salvare il suo matrimonio”. Quando suonavano insieme sul palco, secondo Appel, si sviluppava una tale “tensione sessuale, proprio lì davanti a tutti… che potevi sentire uno spillo cadere tra il pubblico”. Sull’argomento è tornato anche Clinton Heylin con il suo libro “E Street Shuffle” (2013) in cui l’autore rilancia quanto trapelato per la prima volta da Appel, sostenendo che i versi di ”She’s The One” – “i suoi lunghi capelli che cadono / ei suoi occhi brillano come un sole di mezzanotte” – siano stati ispirati dalla bellissima violinista. Non solo, Heylin nota anche che Springsteen ha iniziato a cantare “I Want You” di Dylan quando Suki era nella band, interpretandola con “grande coinvolgimento emotivo”.
A conferma dell’amicizia e del forte sentimento che comunque li univa, va ricordato che, grazie a Suki Lahav i brani di Bruce fecero nel 1982 la loro prima apparizione al cinema: nel film Dead End Street [titolo originario: Kvis L’Lo Motzah] del regista israeliano Yaky Yosha vennero inclusi ben tre canzoni del Boss il quale fin a quel momento non aveva mai acconsentito a richieste analoghe. Il film narra con stile documentaristico la storia di una giovane prostituta e dei suoi vani tentativi di abbandonare la strada, conclusasi drammaticamente con il suicidio. Suki Lahav, tornata a vivere a Tel Aviv, fece ascoltare Point Blank al regista israeliano, che colpito positivamente, volle contattare subito Springsteen. Così ricorda Suki: “Circa quattro anni fa un mio amico produttore cinematografico voleva utilizzare tre canzoni di Bruce per un film israeliano ma ebbe problemi per ottenere il permesso dalla CBS. Chiamai direttamente Bruce al telefono. Mi ci vollero diversi giorni per trovarlo in casa ma alla fine rispose. Si mostrò disponibile e contento di riascoltare la mia voce dopo tanti anni, così quando giunsi al dunque, chiedendogli i diritti per Jungleland, Hungry Heart e Point Blank, mi disse che non c’erano problemi. Fu veramente gentile.” (Cfr. P. Jappelli. G. Scognamiglio, Like a Vision. Bruce Springsteen e il Cinema, Napoli 2015).
In ogni caso, per quanto Suki considerasse Bruce “un uomo adorabile” e “un artista unico”, in un’intervista del 2003 con Yedioth Ahronoth respinse fermamente le voci di una relazione con lui definendole solo banali pettegolezzi.
Nata e cresciuta nel kibbutz Ayelet HaShahar nella Galilea superiore (Israel), Tzruya Lahav imparò musica suonando durante le mietiture locali e dedicandosi anche alla musica classica.
Dopo il servizio militare nell’esercito israeliano, arrivò negli Stati Uniti nel 1971 con suo marito, Louis Lahav, ingegnere acustico che nel 1972 iniziò a lavorare per Springsteen, che a sua volta stava cercando un violinista. In un’intervista per The Jerusalem Post nel 2007, Lahav ha ricordato che rimase sorpresa dal fatto che Springsteen la volesse nella band perché non pensava di essere una violinista molto brava. Registrati con Springsteen, molti dei pezzi di Suki Lahav non vennero pubblicati. In ogni caso, Suki prese parte al gruppo vocale di 4th of July, Asbury Park (Sandy) dall’album The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle e suonò il violino in Jungleland dall’album Born to Run. Nei concerti di quel periodo, il violino di Lahav era assolutamente fondamentale nelle canzoni “slow” di Springsteen e la sua presenza “pallida” e “sinuosa” sul palco contrastava con quella di Springsteen.
Durante la loro permanenza negli USA, Suki e Louis ebbero una figlia, Tal, successivamente morta in un incidente stradale all’età di tre anni e mezzo. Rientrarono in Israele nella primavera del 1975, dopo un periodo di studi presso il Lee Strasberg Theatre and Film Institute a Los Angeles.
Divorziata nel 1977, Lahav si fece successivamente conoscere col suo nome ebraico, Tzruya (a volte traslitterato Tsruya), si unì a Moshe Albalek e formò una nuova famiglia a Gerusalemme. Negli anni seguenti ebbe due figli e, fino al 1985, svolse scarsa attività musicale, partecipando invece come attrice a musical e spettacoli teatrali con opere di Haim Nachman Bialik. Poi ricominciò a suonare come violinista, apparendo in esecuzioni della Israeli Kibbutz Orchestra e svolgendo anche attivitâ di scrittrice. Tzruya Lahav insegna anche scrittura creativa a Gerusalemme, dove vive nel quartiere della Colonia Tedesca.