Circa sette anni fa, la Monmouth County Historical Association allestì una mostra sul Karagheusian Rug Mill di Freehold, dove un tempo lavorava il padre di Bruce che lo stesso Springsteen si recò a vedere. Ora, la stessa associazione ha organizzato una mostra proprio su Springsteen a Freehold.
“Springsteen: His Hometown”, come avevamo preannunciato, verrà inaugurata il 29 settembre e sarà possibile visitarla fino all’autunno del 2020 e forse oltre. L’esposizione comprende circa 150 articoli della collezione MCHA e dei Bruce Springsteen Archives and Center for American Music presso la Monmouth University di West Long Branch.
“Abbiamo anche lavorato con la famiglia e il team di Springsteen per prendere in prestito anche alcuni dei loro oggetti da collezione”, ha dichiarato il direttore degli archivi Eileen Chapman, consulente della mostra. Ci sono state tante altre mostre di Springsteen nel corso degli anni e in varie località. Ma ciò che rende questa esposizione unica e speciale – oltre al fatto che si terrà nella città in cui è cresciuto – è il fatto che non racconta solo la storia della carriera di Bruce, ma dà anche uno sguardo profondo alle radici della sua famiglia e all’ambiente in cui è nato.
La mostra si articola su due livelli nell’edificio del MCHA. Il primo è soprattutto dedicato alla musica, con testimonianze come il famoso registratore con cui ha registrato il suo album Nebraska; un frammento staccato del murale del leggendario Upstage Club di Asbury Park; un album di ritagli che sua madre Adele ha realizzato per documentare la carriera di Bruce; e il fronte del botteghino dei biglietti che faceva parte della coreografia del palco, durante il Tunnel of Love Express Tour.
Sono esposti anche vecchi poster di concerti e alcune copertine alternative di album, altrettanto belle ed evocative di quelle che poi fu scelto di utilizzare; una lettera del Senatore Bill Bradley che nel 1984 recita: “Credo che tu sia solo all’inizio di un bel percorso”.
Lunga la scala tra che porta al secondo piano trovano posto alcune fotografie e opere d’arte realizzate dai fans, a testimoniare che anche i fan fanno parte della storia di Bruce.
Il secondo piano è dedicato principalmente alla famiglia di Springsteen e alla stessa città di Freehold. In una sala, viene proiettato ininterrottamente un cortometraggio sulla storia personale di Bruce intrecciata a quella della città, che celebrerà il suo centenario proprio il giorno dell’inaugurazione della mostra. Su una parete trovano posto i pannelli dedicati al ramo olandese della genealogia di Bruce risalente a Joost Casper Springsteen, giunto negli Stati Uniti dai Paesi Bassi nel 1652. Alcuni cimeli riguardano la vita privata di Springsteen come, per esempio, l’annuario di fine liceo di George Theiss – all’epoca cantante e co-leader dei Castiles insieme a Springsteen – che include una scherzosa frase ricordo di Bruce, che recita: “Hai una grande band”. In esposizione ci sarà anche una copia del tema scritto a mano da Bruce su “The Judicial System of New Jersey”, che gli valse una B. Tra rarità, memorabilia, capi d’abbigliamento del Boss (camicie, una giacca di pelle e un paio di stivali che indossava negli anni ’80), fino a oggetti più banali (come una collezione di chiavi d’albergo da lui usate in tour),
la mostra fornirà un “sguardo completo dei legami e degli intrecci della Monmouth County, NJ con i temi toccati dalla musica e dall’arte di Bruce Springsteen nel corso della sua carriera”. I proventi della mostra saranno destinati alla MCHA.
Intanto domani, 28 settembre, Bobby Bandiera e Joe Grushecky & the Houserockers si esibiranno al party dell’anteprima della mostra, sempre presso la Monmouth County Historical Association a Freehold. L’evento, intitolato ”Dancing in The Dark”, si preannuncia elettrizzante…e si spera in qualche gradita sorpresa!
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