John Lennon ci lasciava 40 anni fa: le parole di Springsteen dopo la sua morte

09-12-1980 SPECTRUM, PHILADELPHIA, PA

Il giorno dopo che John Lennon era stato ucciso, Bruce aprì lo spettacolo con un omaggio: “Vorrei solo dire una cosa… è una notte in cui è difficile uscire e suonare quando così tanto è stato perso. Il primo disco che io abbia mai imparato è stato “Twist and Shout” e se non fosse stato per John Lennon, saremmo tutti in un posto molto diverso stasera. E’ un mondo irragionevole e devi convivere con molte cose che sono semplicemente invivibili. E’ difficile uscire e suonare ma non c’è nient’altro che si può fare”.

“Dio aiuti Springsteen nel giorno in cui i critici decideranno che non è più un dio. Gli si rivolteranno contro e spero che lui sopravviva”. (John Lennon 5 dicembre 1980) 

Proviamo a dirlo una volta per tutte: questa nota citazione di John Lennon, poco amata dagli springsteeniani, non voleva in realtà suonare come anatema, né esprimere scetticismo riguardo al fenomeno Bruce Springsteen! “Non l’ho mai visto suonare – proseguirà Lennon in quell’intervista rilasciata il 5 dicembre 1980 a Jonathan Cott per Rolling Stone–  non sono uno spettatore che segue le mode ma ho sentito dire un gran bene di lui. Oggi che parla di fughe, di automobili e di corse dietro alle ragazze ha tutti i fans ai suoi piedi. E’ ciò che vogliono da lui adesso. Ma quando si ritroverà più vecchio a fronteggiare il suo successo, sarà più dura.” E d’altronde, si sa, il mostro sacro dei Beatles  purtroppo non ebbe poi modo di ascoltare Nebraska, l’album con cui Bruce iniziò a interrogarsi sul futuro sociale del suo paese, raccontandone le ferite attraverso le storie disperate dei protagonisti delle sue canzoni. Né, tanto meno, gli sarebbe stato possibile presagire (altro che meteora!) i trentacinque anni di fulgida carriera del Boss che avrebbero fatto seguito a quelle parole. Si trattò, dunque, solo di una malinconica considerazione, probabilmente rivolta in primis a se stesso, con cui Lennon esprimeva amarezza rispetto ai fans che non gli erano rimasti fedeli durante i suoi 5 anni di pausa dalla musica e, più in generale, rispetto ai critici che creano spesso idoli da adorare e prediligono “soltanto eroi morti, come Sid Vicious e James Dean“.  

L’8 dicembre 1980- due giorni dopo che ‘Hungry Heart’ entrasse nelle Top Ten e poche ore prima che Lennon venisse ucciso – Lennon e Yoko Ono concessero un’altra intervista nel loro appartamento al Dakota di New York  per promuovere il loro album Double Fantasy, stavolta  al giornalista Dave Sholin per RKO Radio Network. Il materiale di questa intervista fu poi utilizzato per uno special della RKO Radio che andò in onda subito dopo la morte di Lennon e, trent’anni dopo, per l’eccellente retrospettiva “John Lennon: The Final Interview Radio Special”. Nessuno dei due programmi, tuttavia, incluse mai i commenti di Lennon su ‘Hungry Heart.’ Fortunatamente, attraverso un incontro con un collega fan collezionista dei Beatles e di Lennon, Shawn Poole di Backstreet.com è stato in grado di ottenere una copia della registrazione completa di quel colloquio finale, comprendente infatti molte parti mai andate in onda.  In particolare, nei 25 secondi di nastro che vi proponiamo, Lennon – a proposito del suo “(Just Like) Starting Over”- cita “Hungry Heart” come un grande pezzo  e un emblematico hit dei primi anni ‘ 80, sintesi di stili di rock ‘ n’ roll classico, confrontandolo a quello che The Cars avevano fatto con loro singolo “Touch and Go”del 1980.

Ascolta John Lennon nell’ultima intervista: “Hungry Heart di Bruce Springsteen è un gran successo!”

Commenta questo articolo