Per l’ottava trasmissione di “From My Home to Yours”, andata in onda ieri 15 luglio con il titolo “Summertime, Summertime”, Bruce Springsteen ha dedicato la sua playlist all’estate, con bellissimi brani di Lonnie Donegan, The Beach Boys, R.E.M., Kendrick Lamar e molti altri artisti, oltre a quattro suoi – “Sherry Darling”, “Backstreets”, “County Fair” e “4th Of July, Asbury Park (Sandy)” – e a “Summer of Sorcery” di Little Steven e The Disciples of Souls. Lo spettacolo, durato circa un’ora e 45 minuti, è stato un po’ più breve rispetto agli altri, ma molto ricco di racconti e particolari della vita di Bruce assolutamente inediti che aggiungono informazioni e tratti nuovi alla biografia di Bruce che faranno felici i fans.
Sulle suggestive note di “Canyons” di Sarah Lipstate, Bruce ha iniziato la trasmissione ricordando le sue estati di bambino a Freehold, quando suo padre lo portava insieme a sua sorella nelle notti più calde sulla Route 33 fino all’ingresso di Manasquan. E poi tanti altri racconti di quando era ragazzo, con un pizzico di nostalgia per quelle atmosfere estive ma anche un incitamento a godersi le cose più semplici perché, probabilmente, le più belle.
Ecco la traduzione dei suoi racconti, tra un brano e l’altro, e la sua playlist:
“Ciao, E Street Nation: fan, amici, vacanzieri estivi e ascoltatori da costa a costa. Questa è “From My Home to Yours: Music for Troubled Times, vol. 8”, intitolato “Summertime, Summertime”. Come sta andando la vostra estate? Quest’estate è diversa dalle altre. Le spiagge sono aperte, qui lungo lo Shore. Che Dio ci aiuti. Quindi andiamo avanti. Ho amato e amo l’estate. Da bambino diventavo l’estate. Mi scioglievo nell’asfalto rovente e rotolavo sulla spiaggia fino a diventare una palla di sabbia. Scivolavo nelle acque torbide dello stagno di Freehold, schivando le libellule estive. Mi sedevo sulla cima degli alberi e sentivo la brezza estiva pungermi attraverso i capelli appena tagliati come solito al sabato pomeriggio. Me ne stavo sulla mia bicicletta, sotto il sole di agosto, a lato della strada a guardare gli operai della manutenzione stendere un nero strato fumante che, sotto alle loro pale e rastrelli e a tutta la loro pesante attrezzatura, si arricciava e si appiattiva come liquerizia. Quando quegli uomini e i loro macchinari se ne erano andati, aspettavo e volevo che fossero le mie, le prime ruote a toccare quel fumante manto stradale vergine. Al crepuscolo, mi sedevo incollato al marciapiede con una pallina di gomma tra le mani ad aspettare che il mio migliore amico, Bobby Duncan, finisse di cenare così che potessimo sfidarci in epici tornei di una specie di bowling fino a sera. Più tardi, con le forbici facevamo dei fori nei coperchi di latta dei barattoli di vetro ed invadevamo il terreno libero di fronte alla veranda di casa per catturare la nostra quota serale di lucciole che lasciavamo brillare fino all’alba sui nostri comodini. Che possano riposare in pace. Giocavamo a casa, liberi, correndo da una chiazza di luce all’altra sotto i lampioni della nostra strada, fino a quando venivamo richiamati dalla voce di mia nonna, mentre le luci della veranda cominciavano a spegnersi. Lì io e mia sorella dormivamo sui lati opposti del letto, tra le lenzuola bollenti e appiccicose delle umide notti estive del New jersey prima dell’avvento dell’aria condizionata. C’erano sere quando, se aveva fatto davvero parecchio caldo, mio papà ci mostrava un po’ di pietà e ci impacchettava nella nostra vecchia Oldsmobile e si dirigeva nella oscurità della Route 33 per le circa 20 miglia che ci separavano da Manasquan. Quando in quelle notti il caldo e l’umidità di Freehold diventavano difficili da sopportare, ci addormentavamo nei nostri pigiami, sulle nostre lenzuola stese sulla sabbia fresca a goderci l’aria dell’oceano di Manasquan. Poi, come per magia, alle prime luci dell’alba venivamo trasportati a casa, nelle nostre camere, con i capelli pieni di sabbia per aver dormito sulla spiaggia, e guardavo il sole inondare la parete ovest della stanza con la sua gioia del mattino. Subito dopo sentivo il profumo del caffè di mia mamma risalire attraverso il pavimento della mia stanza. Sarei rimasto sveglio ad ascoltare i miei genitori fino a che non sarebbero usciti per andare a lavoro, e poi mi sarei vestito, avrei saltato la colazione, e sarei uscito sul nostro portico laterale, dove le ossa nude dei raggi del sole tagliavano il traliccio verde e riscaldavano i gradini di legno del nostro portico. Lì mi sarei seduto, piccolo essere umano, creatura della terra, della pioggia, del sole e dell’estate.
The Jamies – Summertime, Summertime
Questa canzone è stata un successo due volte. Nel 1958, quando avevo 8 anni, e di nuovo nel 1962, quando ne avevo 12. Era una canzone divertente, e ha sempre segnato l’inizio dell’estate per me, nella sua gioia barocca. Ho sempre amato ascoltarla per prima ogni estate. Significava che l’estate era iniziata!
The War On Drugs – Up All Night
Da adolescente, mi piaceva restare sveglio tutta la notte, come una prova da superare, per tre o quattro notti d’estate, mentre la casa sprofondava nel silenzio di una sera di mezza estate, accampato nella mia stanza, con la mia torcia, e la mia radio AM a transistor giapponese che ascoltavo. Facevo le 2 o le 3 del mattino a spasso per la città di Freehold, quando le strade erano mie! Di notte e solo di notte ero il re delle strade di Freehold, nel New Jersey, non turbato dai cretini del mattino. [ride] Ogni volta che vedevano qualcuno con i capelli lunghi passare davanti al negozio di barbiere, uscivano con la crema da barba sul viso. “Ehi, sei una ragazza?” [Ride]. Ah! Whoah! Era una stronzata di cui non avevo bisogno in quei giorni. Quindi, nel mezzo della sera, tornavo a casa, alle 3:30 del mattino, arrivavo in cucina, mi facevo un onnipotente sandwich di gelatina e burro di arachidi, e lo divoravo. Poi mi ritiravo in camera mia, in attesa che la mia canzone preferita venisse trasmessa dai bravi ragazzi della WMCA. Un’estate, la mia canzone preferita è stata “Does Your Chewing Gum Lose Its Flavor (on the Bedpost Overnight)?”di Lonnie Donegan
Lonnie Donegan – Does Your Chewing Gum Lose it’s Flavour?
Sherry Darling – Bruce Springsteen
Nel mio letto, in estate, mi piaceva tutte le mie vecchie copie della rivista “Surfing”. Facevo surf? No. Ma la rivista conteneva due elementi che erano importanti non solo per chi faceva surf. Ero profondamente interessato alla ragazza surfista perfettamente abbronzata in bikini e alle pubblicità delle chitarre Fender. Eccoli lì nelle nuove pubblicità, i veri oggetti del mio desiderio. Tre Fender bianche. Un basso, una Stratocaster e una Jaguar, tutte bianche come la sabbia hawaiana, in fila l’una accanto all’altra, una più desiderabile dell’altra, ma prese tutte insieme, mio Dio, la perfetta tripletta. Non ho trascorso molto tempo con le foto delle ragazze surfiste, ma ho passato ore nella mia cuccetta, nella mia stanza, sbavando su quelle chitarre. Mi addormentavo con la rivista aperta sul petto e poi, cavalcando la brezza estiva da ovest, arrivava dalla finestra della mia camera da letto aperta un suono che giuro proveniva da una spiaggia perfetta, migliaia di miglia lontano.
California Girls – Beach Boys
La prossima canzone è “Summer Romance” di Ren Harvieu. Ti fa capire quanto può durare un’estate se ne hai trascorso una a Heartbreak City. Quelle canzoni estive strazianti… “Sealed with a Kiss”, “See You in September” ahi! Era il desiderio, il desiderio della primavera, la fine dell’anno scolastico… Ho tradito una ragazza favolosa che avevo, con una delle mie ex. Una delle cose più stupide che abbia mai fatto! E ne ho subito avuto rimorso. Quell’estate, l’estate del ’67, l’estate del Sgt. Pepper, inseguii la mia ragazza da una località balneare a un’altra. Grazie a Dio, ero aiutato da una grande Cadillac nera degli anni ’60 e un gruppo di buoni amici. Il mio running pack: Jay, Sunrise, Bird. Ragazzi, mi avete salvato la vita quell’estate. Non so dove siete adesso, ma non vi ho mai dimenticato e la forza che mi avete dato nell’estate del ’67.
Harvieu – Summer Romance
Ahia. Quella canzone è così bella che mi uccide. In arrivo, Lana Del Rey. E io sono un fan di Lana Del Rey…e di “Video Games”. Sono una cantante e una canzone che mi ricordano le calde, umide, afose notti d’estate e le ragazze che le accompagnavano. Notti così calde e immobili, campi di lucciole, foglie così ferme sugli alberi vicini che non emettevano sussurro. Nessuna suono di brezza in vista. Ti sedevi sotto il portico, vestito, aspettando lei o la fine del mondo.
Lana Del Rey – Video Games
Perché questa è l’estate del 2020, l’estate di Black Lives Matter, l’estate in cui va sconfitto quel bastardo alla Casa Bianca, questo è “I Can’t Breathe” di H.E.R
H.E.R. – I Can’t Breathe
James Brown – The Boss
Il Boss. Era The Godfather of Soul e, a prescindere dal mio soprannome, nessuno sa meglio di lui il peso dell’essere il boss. E in arrivo: “Hot Fun in the Summertime”, all’indomani della loro partecipazione a Woodstock. Fu registrata da Sly & the Family Stone nel 1969. Ricordo questa canzone in un giorno di mezza estate, che suonava dall’autoradio mentre eravamo in viaggio verso la spiaggia, e tutto ciò che ricordo di aver pensato è: “Scoprirò dove sono quei ragazzi e io ci andrò”.
Sly & The Family Stone – Hot Fun in the Summertime
La nostra prossima canzone è stata scritta da Kenny Young e Arthur Resnick, ed è praticamente perfetta. Il verso di apertura [canta] Quando il sole picchia e scioglie il catrame sul tetto…, non si riferiva solo al “Up on the Roof” di The Drifters, come una sorta di risposta e perfetto paradiso alternativo a “Up on the Roof”: quando il tempo diventa afoso, vai giù sul lungomare. Lo posso testimoniare in prima persona, perché da giovane adolescente ho trascorso un’estate mettendo il catrame, con un calore di 95 gradi, al tetto della mia vicina, la signora Ladd, per 50 centesimi l’ora, ed era un inferno sulla terra. Correvo in spiaggia e sul lungomare, per lavarmi il catrame appiccicoso e fare una pausa sotto la Convention Hall e il Casinò. Ma questa canzone è una vera bellezza. Ogni verso è meraviglioso e il passaggio in minore, nel ritornello, le conferisce qualcosa di musicalmente unico. Questo è stato un successo, nella versione definitiva, di The Drifters, ma oggi ho scelto la versione un po’ più punk degli Stones.
Under The Boardwalk – The Rolling Stones
4th Of July, Asbury Park (Sandy) – Bruce Springsteen
Bene, il prossimo è un’outtake del 1983, una delle tante, e un giorno tutto questo lavoro che ho fatto tra Nebraska e The River [forse intendeva dire Born In The USA] uscirà magicamente. Ho vissuto a Telegraph Hill, in una vecchia fattoria di 165 acri che affittavo per $ 700 al mese. Avevo la mia Corvette 60, quella nella copertina di “Born to Run” [il libro], e mi piaceva portare la mia ragazza alla fiera della contea di Monmouth, che era molto divertente, ma un’idea piuttosto bizzarra a quei tempi. Un sacco di animali da fattoria… e c’era un’auto che avresti potuto distruggere con una mazza per due dollari. Oh, le gioie semplici… e poi una Dank Tank [vasca Splash]. Dopo la fiera, tornavamo alla fattoria e abbassavamo la coppotta dell’auto e ci sedavamo davanti alla grande vecchia fattoria bianca, appoggiandoci allo schienale, ascoltando la musica in sottofondo. Parlavamo e guardavamo le stelle.
County Fair – Bruce Springsteen
Da ragazzo, la finestra della mia camera da letto era rivolta a sud. E vivevamo in 68 South St. Quindi avevo luce, ma non molto sole al mattino. Mi svegliavo, indossavo l’uniforme del giorno di mezza estate degli anni ’60. Era una maglietta bianca, un paio di blue jeans sbiaditi e tagliati, leggermente rigidi per il sale della quotidiana nuotata nell’oceano, le gambe stracciate sulle cosce con tanti granelli di sabbia in ogni tasca… un paio di sneaker Converse sbiadite. Avevo appena finito la scuola e sopravvivevo a malapena alla scuola estiva. Con il signor Di Tomasso – insieme a mio cugino italiano Alphonse, assistente del signor Di Tomasso, ed era un mago dello spagnolo – ci sforzavamo di imparare lo spagnolo. Un linguaggio musicale, com’è e come lo sono io, ma sfortunatamente eravamo senza speranza. Ora con l’assistenza furba di Alphonse, lo superai. Bene, ora tutto ciò che sapevo era che il resto dell’estate era tutto mio. Le mie mattine, i miei pomeriggi, le mie serate mi appartenevano. Quindi mi dirigevo verso la silenziosa cucina la mattina, con i piatti della sera prima che brillavano nei loro scolapiatti, grazie unicamente a mia madre. C’era una banconota da $ 5 sul tavolo accanto a una scatola di mais Chex e una ciotola. Era il suo saluto estivo quotidiano per me. Ma i cinque dollari dovevano durare per tutta la settimana e la casa era mia per un momento. Mio padre al lavoro o, se aveva dato buca, ancora a letto a dormire. Mia sorella era ancora a letto. La casa è mia e adoro la quiete. Adoro la quiete della casa al mattino. Quindi mi faccio una veloce ciotola di cereali, prendo i cinque dollari e esco dalla porta, scendendo per South Street verso la Route 33. Non porto altro che un asciugamano da spiaggia piegato sotto il braccio. Mi ero ripromesso di non fare autostop fino a quando non avessi raggiunto i 33 anni, in quanto chissà cosa poteva capitarmi. Al semaforo, mi sistemo all’incrocio tra l’Highway 33 e lo Shore. Assumo la postura da autostoppista, un fianco abbassato, un ginocchio leggermente piegato, pollice in fuori, un’aria disinvolta, tipo “potrei dare qualsiasi cosa per un passaggio”. Ogni tanto procedo all’indietro verso la mia destinazione, le spiagge e i bikini di Manasquan, nel New Jersey, e aspetto che inizi la magia. Sono fiducioso che presto un camionista annoiato… un fissato di motori, un uomo d’affari in viaggio o una mamma premurosa verrà a prendermi. Ascolterò le ruote dell’auto che scricchiolano sulla ghiaia, il lato passeggero della portiera si aprirà e presto emetterà quel bellissimo suono di vittoria schiacciante al mattino. Seguiranno brevi chiacchierate, per le quali devi essere bravo. E dopo un’ora, dopo tre o quattro passaggi, sarai depositato sulla spiaggia principale di Manasquan. Eviterò i badge. Anche se non è americano, nel New Jersey dobbiamo pagare per andare in spiaggia. Tuttavia, non ho intenzione di consumare i soldi per la mia sala giochi o per il pranzo in schifosi badge da spiaggia. Quindi mi dirigo verso un tratto di sabbia, scruto accuratamente gli sbirri della spiaggia e la folla più vicina di belle ragazze, e mi sistemo. Dopo alcuni istanti al sole, mi dirigo al mio battesimo mattutino nel meraviglioso dono di Dio, Oceano Atlantico. L’estate è iniziata.
Backstreets – Bruce Springsteen
Kendrick Lamar – LOVE. ft. Zacari
Nel 1965 Freehold non si vedevano in giro droghe. Il preside del liceo si preoccupava per lo più se ti nascondevi dietro la palestra per bere birra. Ma la questione iniziò a cambiare intorno al 1967, e una sera ci fu il primo spaccio di droga della storia, per quanto ne sapevamo, di Freehold, nel New Jersey. E il bassista di The Castiles? Addio. Il suonatore di organo per The Castiles? Addio. Il batterista di The Castiles? Addio. Tutti strappati dalle braccia della mamma e del papà, alle 3 del mattino. Ero in piedi all’angolo di Throckmorton e Main, facevo la guardia alla mia cabina telefonica, aspettando una telefonata a tarda notte dalla mia ragazza. Questa è stata una delle mie postazioni fisse durante gli anni del liceo, dato che non avevamo il telefono a casa, ed ero lì a tutte le ore della sera e del mattino, in piedi con un mio amico, Bruce Nelson. Bruce Nelson dice: “Ho appena visto la signora Bots passare nella macchina della polizia con il figlio”. La signora Bots era la dolce metà di Vinnie “Skeebots” Manniello. Ho detto: “Ma che dici!” E lui: “Era nella macchina della polizia con il giovane Bot, e andavano verso la stazione di polizia.” Ho detto: “Nessuno viene arrestato con il proprio figlio!” Ma la famiglia Bots andava alla stazione di polizia, vittima della nuova guerra di droga contro il distretto di Freehold. Questo fatto scrisse l’ultimo capitolo della mia prima band, i favolosi Castiles.
Victoria Williams – Summer Of Drugs
Avevo un furgone Chevy pittato di bianco, 10 posti, originariamente di colore azzurro, che la mia ragazza aveva battezzato Supertruck. Avevo un cambio manuale e l’avevo truccato ad hoc per il drive-in sabato sera. C’era un mezzo divano che avevo raccolto dalla spazzatura del marciapiede, e l’avevo inserito perfettamente nello spazio posteriore del camion, premuto contro il lunotto, dietro, di fronte al portellone. Presi un refrigeratore e una piccola griglia e andammo verso la Shore. A quei tempi negli anni ’70, potevi scegliere tra tre drive-in nell’area della Shore. Avevi l’Hazlet Drive-In, l’Eatontown Drive-In e lo Shore Drive-in. Il mio preferito, perché era quello dove mia madre e papà ci portavano dopo essere andati in spiaggia, era lo Shore Drive-in, quindi è lì che ci saremmo diretti, e sarei tornato lì con quel furgone con il letto di fronte allo schermo, con l’altoparlante sul lato… avrei acceso il dispositivo di raffreddamento, riscaldato la griglia per un piccolo hamburger e mi sarei seduto su quel divano, abbracciato alla mia ragazza, in paradiso. Quell’estate, vedemmo di seguito Warren Oates in “Cockfighter” e Clint Eastwood in “Fistful of Dollars”. Non c’è niente come il mare di notte, quando l’acqua è leggermente più calda dell’aria, anche se l’aria è umida dopo una giornata di 95 gradi. Dio, adoro nuotare di notte. È tutto oscurità e mistero. È il vuoto assoluto. E va fatto nudi. I vestiti sul bagnasciuga, per favore. Fate questo, miei pellegrini, e sarete purificati. L’aria della sera, un bacio sulla spiaggia o un asciugamano asciutto… non vi sentirete mai più così bene. La camminata di ritorno verso l’auto sarà piena di grazia illuminata dalle stelle e non la dimenticherete mai. E una volta che hai toccato l’acqua, sarai coperto dalla bellezza sgorgante della tua giovinezza, non importa quanti anni hai e con chiunque tu sia, li ricorderai per sempre.
R.E.M. – Nightswimming
Little Steven · The Disciples Of Soul –
Era l’incredibile Little Steven, con “Summer of Sorcery”, e questo è stato il nostro spettacolo per oggi. Quindi fino a quando ci incontreremo di nuovo, restate forti, restate intelligenti, restate al sicuro, restate sani, mettete la mascherina e andate in pace.
Bobby Darin – Beyond the sea