Mike Batlan: il primo guitar tech di Springsteen tra amicizia e controversie

 

Mike Batlan durante l’esecuzione di Sherry Darling di Bruce Springsteen The Legendary 1979 No Nukes Concerts

Il ruolo giocato da Mike Batlan nella storia di Nebraska è stato innegabilmente importante. Se per l’intera vicenda e gli approfondimenti rimandiamo al libro “La grande storia di Bruce Springsteen” (di P. Jappelli e G. Scognamiglio, settembre 2024, Hoepli editore), ci sembra interessante riproporre sinteticamente alcuni passaggi chiave che lo videro protagonista nella registrazione di uno degli album più sorprendenti e incisivi della storia del Rock.

Mike Batlan (nato nel 1953 a Freehold, NJ) nel luglio 1973, era stato assunto come roadie da Bob Marley per il primo tour negli USA dei Wailers, dopo che questi si erano esibiti una settimana al Max’s Kansas City come gruppo di apertura dello show di Springsteen. Quando il road manager Albee Tellone lasciò Bruce nel dicembre 1973, Mike accettò l’offerta di sostituirlo e rimase al fianco del Boss fino alla fine del 1985. Nel 1981 Springsteen, stanco dei lunghi e costosi tempi sale di registrazioni, decise di ottimizzare il suo lavoro creando uno studio in casa. Questo gli avrebbe permesso di scrivere, registrare e ascoltare i brani in un ambiente intimo, risparmiando tempo e denaro e accelerando le sessioni della band rispetto ai suoi tre album precedenti. Ritenendo inadeguata l’attrezzatura domestica di cui era dotato, all’inizio di dicembre 1981 Bruce chiese a Mike di allestire un home studio nella stanza degli ospiti della sua casa in affitto a Colts Neck. Questi acquistò due microfoni Shure SM57, due supporti per microfono e un registratore a cassette a 4 tracce Teac Tascam (serie 144). Su due piste era possibile registrare voce e chitarra, sulle altre aggiungere armonica, tamburelli o sovraincidere qualche arpeggio. Il suono veniva mixato attraverso un Gibson Echoplex e registrato su uno stereo a cassetta portatile della Panasonic. Con questa essenziale strumentazione, il 3 gennaio 1982 Bruce incise la maggior parte dell’album Nebraska, per il quale Batlan sarà accreditato come tecnico del suono. Come è noto, tutte le affascinanti vicende legate alla registrazione dell’album (che si protrassero a lungo, tra sessioni elettriche e acustiche, decisioni e ripensamenti) sono oggetto del film Deliver Me From Nowhere di Scott Cooper di prossima uscita, interpretato da Jeremy Strong nelle vesti di Bruce e Paul Walter Hauser in quelle di Mike Batlan.

Mike, in piedi a sinistra delle chitarre sul palco durante il soundcheck alla Frankfurt Festhalle il 14 aprile 1981 – foto di Rena Huerttlen

Di Batlan ci sono poche foto insieme a Bruce, ma è presente nel film Legendary No Nukes Concert, in particolare alla fine di “Sherry Darling”, mentre insegue Bruce per collegare il jack della sua chitarra. Mike è anche il ragazzo nel video live di “Rosalita” di Phoenix 1978 che tenta di proteggere Springsteen dalle avance forsennate delle ragazze sotto il palco.

Durante i suoi anni con Bruce e la band partecipò a ogni prova, sessione in studio e ogni concerto dal vivo, dai piccoli club alle arene e agli stadi. Era il custode fedele della sua chitarra e si racconta di quando, durante un tour europeo nei primi anni ’80, Mike Batlan salì su un aereo, arrivò con la Fender al negozio di Phil Petillo a Freehold nel cuore della notte per farla riparare e la riportò immediatamente in Europa per il successivo spettacolo.

Dopo il Born In the U.S.A. Tour, probabilmente stanco dei ritmi lavorativi, decise di lasciare Bruce e la band. Sebbene il commiato fosse avvenuto (come racconterà stesso il Boss) tra “abbracci e strette di mano”, nell’agosto del 1987, Batlan e insieme al tecnico della batteria Douglas Sutphin intentò una causa a Springsteen per 6 milioni di dollari di danni. Il giudice respinse il caso, ma i due tornarono alla carica una seconda volta rivendicando diverse centinaia di migliaia di dollari di straordinari non pagati. Sei anni dopo, il caso fu risolto in via extragiudiziale e parte dell’accordo di Mike e Doug con Bruce imponeva il silenzio assoluto su ciò che era successo. Peccato… perché le memorie di Mike sarebbero state di grande interesse per la ricostruzione di retroscena, aneddoti e storie legate ai tour di Springsteen oltre che ovviamente alle sessioni di Nebraska.

Quello che in ogni caso è “trapelato” nel corso degli anni è materiale finito poi nei bootleg, molti nastri mai destinati al rilascio, come quelli noti  come The Lost Masters Hollywood Hills Garage Sessions, registrati tra gennaio e aprile 1983 nella residenza di Springsteen a Hollywood Hills, dove Batlan aveva allestito per Bruce un altro home studio; cimeli e memorabilia rivenduti in lotti d’asta, come quelli contenenti le meccaniche per l’accordatura della una Fender Esquire di Bruce Springsteen, con tanto di lettera di autenticità firmata da Michael Batlan, che conferma l’appartenenza alla chitarra del Boss; le armoniche utilizzate nelle registrazioni originali di “Thunder Road” e “Johnny 99”; o ancora i testi manoscritti di “Thunder Road”, “For You” e “Night”, messi all’asta per decine di migliaia di dollari per i più facoltosi collezionisti.

alcuni oggetti messi all’asta da Mike Batlan

Eppure, nonostante l’epilogo teso con il Boss e qualche azione non lecita di troppo, i fan hanno continuato a guardare a Mike con rispetto, gratitudine e anche una certa tenerezza soprattutto da quando si è saputo dei tanti momenti difficili che si è trovato ad attraversare. Negli ultimi anni a causa del COVID-19, un infarto e la frattura dell’anca che lo hanno tenuto a lungo lontano dal lavoro, Mike si è visto costretto persino ad aprire un gofundme per riprendersi da gravissimi problemi economici. Un po’ alla volta – e grazie all’aiuto anche di vecchi amici come la stessa Julianne Philips, la prima moglie di Bruce e l’ex tecnico delle luci Mark Brickman – è riuscito ad uscirne e a riprendere il suo lavoro di addestratore di cani.

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