Se Ciao 2001 incarnava gli anni 70, Rockstar arrivò negli anni 80, ma ha spesso amato guardarsi alle spalle. All’inizio il nome era diverso, Popster, ma cambiò presto. Rivista grande, patinata, foto sparate, testi lunghi, tante interviste e anche qui giornalisti che in tanti conoscono ancora oggi: Peppe Videtti, Stefano Bonagura, Stefano Mannucci, Massimo Cotto, Enrico Sisti, Guido Harari, Alex Righi, Giampiero Vigorito, ai quali si aggiunse nel 1985 Pier Vittorio Tondelli, che teneva una rubrica fissa chiamata Culture club. ‘Rockstar’ è stato un buon giornale di musica, ha visto i tempi cambiare, ha tentato di restare al passo, in equilibrio fra un glorioso passato e pezzi retrospettivi, e musica sempre nuova, diversa, tecnologie differenti, Internet. Per sopravvivere al crollo di interesse per le riviste musicali, è stata, probabilmente, costretta a cambiare pelle; con gli anni la musica è stata affiancata da effetti collaterali francamente trascurabili, moda in primis. La rivista interruppe la pubblicazione nel febbraio 2010, con il numero 351.
Ricordiamo ” Mucchio Selvaggio”…