Traduzione dell’articolo “Bruce Springsteen’s Playlist for the Trump Era”
di David Brooks per “The Atlantic”:
Sono giorni di tumulti, rabbia, speranza e cambiamento sociale. In momenti come questi, i cantautori e i musicisti hanno il potere di dare un nome alle cose e aiutarci a dare un senso agli eventi – artisti come Kendrick Lamar, Janelle Monáe, Tom Morello, Nina Simone, Marvin Gaye, Bob Dylan e Bruce Springsteen. Sono passati 20 anni da quando Springsteen ha scritto “American Skin (41 Shots)”, una canzone potente sull’omicidio di un uomo di colore per mano della polizia. Ho pensato che sarebbe stata una buona idea intervistare Bruce, per conoscere le sue riflessioni e sulla musica in questo momento. Ecco una trascrizione leggermente modificata della nostra conversazione, che si è svolta il 9 giugno.