Da oggi è disponibile su springsteenarchives.org e sulla pagina Facebook degli Archives una nuova interessante puntata di Soundstage, la serie mensile online presentata dagli Springsteen Archives and Center for American Music della Monmouth University di West Long Branch, durante la quale il produttore Ken Ehrlich e il giornalista Bob Santelli presentano tutte le esibizioni di Springsteen ai Grammy Awards. Per la 63a edizione dei Grammy Awards, lo ricordiamo, l’album Letter to You di Springsteen – pur acclamato dalla critica e ai primi posti di tutte le classifiche musicali nel mondo – non è potuto rientrare nella lista delle nominations perché rilasciato alla fine del 2020, ovvero “fuori tempo massimo” per la candidatura. Ricordiamo che a partire dal 1995, anno in cui si aggiudicò ben 4 premi con il brano “Streets of Philadelphia”, Bruce ha vinto 20 Grammy e ha ricevuto 50 nominations.
Ripercorriamo la storia dei premi e delle presenze di Springsteen ai Grammy nel corso degli anni.
1981: Riceve la sua prima nomination per la categoria Best Rock Vocal Solo Performance con Devil with the Blue Dress / Good Golly Miss Molly / Jenny Take a Ride
1985: Vince il primo Grammy, per la categoria Best Rock Vocal Performance – Male con “Dancing in the Dark”
1988: Vince per la categoria Best Rock Vocal Solo Performance con“Tunnel of Love”.
1994: Nessuna nomination ma partecipa al tributo per Curtis Mayfield:
1995: Quattro premi, Best Rock Song Won, Best Rock Vocal Performance- Male, Song of the Year, Best Song Written Specifically for a Motion Picture or for Television con “Streets of Philadelphia”
Di seguito l’esecuzione:
Nel discorso di ringraziamento per il premio Song of the Year, ringrazia “tutti quegli elettori sconosciuti e misteriosi dei Grammy là fuori, ovunque voi siate e chiunque voi siate”, e aggiunge: “Grazie a tutti i miei fans la cui passione e supporto hanno dato un grande significato al lavoro che ho fatto, e le persone che ho incontrato nei ristoranti e per strada che hanno perso i loro figli o i loro cari o i loro amici a causa dell’AIDS e hanno detto che questa canzone significava qualcosa per loro”.
Di seguito, il suo discorso di ringraziamento per i premi Best Male Rock e Song of the Year e un’intervista rilasciata in quell’occasione per VH1 e Entertainment Tonight:
1997: Vince il premio Contemporary Folk Album, con The Ghost of Tom Joad. Nel suo discorso, ringrazia, tra gli altri, il dirigente della casa discografica Don Ienner, “che, seduto nel mio studio, mentre ascoltava un primo montaggio dell’album e vedeva svanire i suoi sogni di mega-vendite, mi ha dato il suo pieno sostegno dal cuore.”
2003: Vince nelle categorie Best Rock Song, Best Male Rock Vocal Performance con il brano The Rising e Best Rock Album con The Rising, ma perde nelle categorie Album of the Year e Song of the Year a favore di Norah Jones.
Di seguito, l’esecuzione della canzone:
Inoltre lo stesso anno partecipa al tributo a Joe Strummer:
2004: Vince nella categoria Rock di un Duo o Gruppo con Voce, per la sua collaborazione con Warren Zevon “Disorder in the House”.
2005: Vince nella categoria Rock Vocal Solo Performance con “Code of Silence”
2006: Vince nella categoria Rock Vocal Solo Performance con “Devils & Dust”
Di seguito, l’esecuzione di “Devils & Dust”
Nel 2006, partecipa anche al tributo per Wilson Pickett.
2007: Vince come Best Traditional Folk Album, con We Shall Overcome: The Seeger Sessions, e come Best Long Form Music Video con Wings for Wheels: The Making of Born to Run.
2008: Vince tre premi nelle categorie Solo Rock Vocal e Rock Song con “Radio Nowhere” e Rock Instrumental con “Once Upon a Time in the West” (dall’album tributo We All Love Ennio Morricone).
2009: Vince come Best Rock Song con “Girls in Their Summer Clothes”.
2010: Vince nella categoria Rock Vocal Solo Performance con “Working on a Dream”.
2012: Non si aggiudica alcun premio ma canta “We Take Care of Our Own” e partecipa nello show finale con un medley insieme a Paul McCartney.
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