Un film su Bruce Springsteen in arrivo?

Secondo Roger Friedman di Showbiz 411, Scott Cooper starebbe lavorando a un biopic sul periodo in cui Bruce Springsteen ha realizzato l’album Nebraska nel 1982. Nulla si sa sul casting e su chi potrebbe interpretare il boss, ma la notizia sta rimbalzando sui media e, se si confermasse, farebbe di sicuro impazzire i fan mettendo insieme la storia del loro idolo e una delle vicende più affascinanti della sua carriera.

Il film ripercorrerebbe infatti quelle vicende ormai leggendarie – la realizzazione dei demo con il famoso registratore casalingo a 4 piste, le insoddisfacenti prove full band, la decisione di utilizzare i nastri originali e l’intervento miracoloso di Toby Scott – legate all’uscita di Nebraska, uno degli album più coraggiosi e oscuri della sua lunga vita artistica, e alla contemporanea nascita di Born in The U.S.A., uscito in elettrico due anni dopo.

Tra i sei film che hanno visto Scott Cooper in veste di regista vogliamo ricordare Il fuoco della vendetta- Out Of The Furnace del 2013, spesso avvicinato – come tematiche, personaggi e atmosfere – a una canzone di Bruce Springsteen. D’altronde Cooper stesso, grande fan del boss, ha raccontato che in quel periodo ascoltava compulsivamente gli album Nebraska e The Ghost of Tom Joad e che il suo film è stato sicuramente influenzato da quei versi. E’ una tradizione iniziata nel 1991, con The Indian Runner, film di esordio di Sean Penn alla regia, la cui sceneggiatura è la riproposizione cinematografica del brano Highway Patrolman di Springsteen, proprio dell’album Nebraska.

Il biopic su Springsteen potrebbe basarsi sul libro “Deliver Me From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska” di Warren Zanes, che comprende racconti e interviste a molte persone coinvolte nella realizzazione dell’album – incluso lo stesso Bruce Springsteen – e a celebri artisti, da Rosanne Cash a Steven Van Zandt, sulle loro reazioni alla sua pubblicazione. Nel libro non mancano ovviamente i riferimenti a Badlands di Terrence Malick e ai racconti di Flannery O’Conner, che hanno influenzato Springsteen mentre componeva le canzoni dell’album.